28/12/09
notizie
19/12/09
neve blu
07/12/09
la notte mi ha dichiarato guerra
01/12/09
light
24/11/09
keep a secret
20/11/09
stoccolma e monte bianco, con una spolverata di cannella
inizierei a descrivere stoccolma dal palato: cioccolata calda affogata da panna sciolta e un filo di cacao, cannella e arancia sublimate in un indescrivibile cinnamon roll al Chokladkoppen che e' una caffetteria piccola, di legno, calda, colorata, con tanti cuscini sulle panche e vetri appannati (credo sempre in inverno). se poi dovessi descrivere stoccolma attraverso la vista mi viene da dire tanta acqua, tante luci, tanto verde, un po' di rosso, schiacciata dal grigio, con macchie di nero. l'acqua del mare del nord che veniva fuori all'improvviso appena giravi un angolo; le luci delle tantissime finestre e dei tantissimi lampioni che rendeva il buio precoce della citta' un po' piu' sopportabile; il verde degli abeti, altissimi; il rosso del cappello dei tomtar, il grigio del cielo senza sole e il nero dei tetti appoggiati su case colorate. in mezzo a tutto cio' le guglie delle chiese medievali. dal tatto invece viene fuori la mia lonely planet sempre fra le mani, e l'ombrello, e la lana dei calzettoni nei negozi o quella grezza dei tomtar, ma c'e' anche la pioggia fina e leggera sempre addosso. nelle orecchie la signorina della metropolitana che annuncia le stazioni; le parole mie e di ale che erano quasi sempre esclamazioni di stupore ogni volta che vedavamo, scoprivamo, realizzavamo un qualcosa. e poi c'e' l'odore, quello lieve del mare, quello forte degli abeti e della terra bagnata, delle spezie nel vino caldo, della cannella nelle pasticcerie. 17/11/09
... ibuk, aifon, aipod
08/11/09
03/11/09
tetti e strade
02/11/09
da alda - a tutte le donne
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l'emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d'amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra
e innalzi il tuo canto d'amore.
29/10/09
come si uccide
28/10/09
London Film Festival
25/10/09
carmina burana
O Fortuna, cangi di forma come la luna, sempre cresci o cali; l'odiosa vita ora abbatte ora conforta a turno le brame della mente,
dissolve come ghiaccio miseria e potenza. Sorte possente e vana, cangiante ruota, maligna natura, vuota prosperità che sempre si dissolve,
ombrosa e velata sovrasti me pure; ora al gioco del tuo capriccio io offro la schiena nuda. Le sorti di salute e di successo ora mi sono avverse,
tormenti e privazioni sempre mi tormentano. In quest'ora senza indugio risuonino le vostre corde; come me piangete tutti: a caso ella abbatte il forte!
20/10/09
sono nato nel sole di un paese grande
15/10/09
UP
09/10/09
ma tu - giuliano palma
04/10/09
un po' di
mi sei apparsa in sogno e non mi hai detto niente
ti ho dormito accanto e mi hai lasciato andare
sara' anche il gioco della vita ma che dolore
sara' anche il gioco della vita
ma che dolore
l'amore trasparente - I. Fossati
30/09/09
scusate gli accenti
Dice Vito Mancuso a
“L’autenticita’ e’ una dimensione sintetica dell’esistenza, uno di quei rari concetti che puo servire da sigla complessiva per definire un uomo per quello che veramente e’, al di la’ di quello che possiede, di quello che sa, e anche al di la di quello che compie. […] Io ritengo che nella pienezza
E qui viene il
“Dato che ogni essere umano e’ in se stesso interiorita ed esteriorita, la situazione di autenticita soggettiva si ha quando tra l’esteriorita (le parole che uno dice, le azioni che uno compie) e l’interiorita (le intenzioni che lo animano, I sentimenti che prova davvero) c’e’ armonia. Un uomo cosi dice quello che pensa, compie quello che crede, sente davvero quello che manifesta.”
E qui e’ poesia:
“Ognuno di noi infatti e’ abitato da una duplice melodia: una melodia interiore che risuona da se quasi in modo necessario e una mlodia esteriore che eseguiamo consapevolmente in relazione agli altri con le parole, le azioni, i sorrisi, i silenzi e le altre consuete cerimonie quotidiane."
E qui e’ lirismo:
“Ognuno contiene una sorta di polifonia: da un lato il canto fermo e basso continuo rappresentato dalla musica che scaturisce dal temperamento personale indipendentemente dalla volonta’, e dall’altro il motivo dominante, piu acuto, piu elaborato, dato dale azioni e dale parole volontarie, che si sovrappone al basso continuo
23/09/09
la scatola magica
15/09/09
tulipani viola
11/09/09
sensazioni
I libri avrebbero dovuto rassicurarmi.
Quando vado in una casa per la prima volta controllo se ci sono libri, se sono pochi, se sono molti, se sono troppo ordinati - il che non depone bene - se sono dappertutto - il che depone bene - eccetera, eccetera.
I libri nella piccola casa di Melissa avrebbero dovuto darmi sensazioni positive. Non fu cosi'.
Testimone inconsapevole, Gianrico Carofiglio
02/09/09
pioggia giallo senape
31/08/09
eppure sono ferma
17/08/09
sea woman
11/07/09
cuanta pasion
26/06/09
chimica
Leonardo è un bambino timido, introverso, piuttosto silenzioso. Ha sempre un’aria triste e raramente sorride. Leonardo vive con la mamma e vede il suo papà il fine settimana. Va alle feste ma sta in disparte, non si maschera a carnevale, non partecipa alle recite di fine anno. Leonardo sta in 5° A ed è il compagno di banco di Salvatore. Salvatore è sempre allegro, credo di averlo visto piangere due volte in dodici anni e per qualche secondo, quando aveva mal d’orecchie. Non sta un secondo zitto, ha sempre qualcosa da dire, un perché da chiedere, una precisazione da fare, una polemica o una critica da porre. E se non fa tutto questo allora vuol dire che è alle prese con il suo stereo e la sua vecchia chitarra. Tore ama cantare (la canzone tormentone di questo periodo è Ma che freddo fa di Nada), è estroverso, furbo, coccolone. Ogni tanto mentre ti passa accanto si ferma, ti sorride, ti abbraccia, ti bacia e ti dice “ti amo”. Tore e Leonardo sono compagni di banco e qualcosa in più. Non si vedono quasi mai fuori dalla scuola. A volte durante la giornata Tore prende il suo finto cellulare e “chiama” Leonardo raccontandogli quello che sta facendo e la domenica se viene a messa con me non smette di guardarsi intorno e di cercarlo con lo sguardo, Leonardo di solito è seduto dall’altra parte, allora gli dico di andare a sedersi con lui e ogni tanto mi metto ad osservarli. Leonardo sta lì, con la sua aria triste, sembra assente. Tore lo osserva, gli porge il foglio, gli dice qualcosa, e allora Leonardo lo ascolta, magari sorride, tore gli porge il braccio sulla spalla e Leonardo non si muove. Leonardo parla poco, è silenzioso e non prende molte iniziative. Tore parla ma ha un linguaggio tutto suo, di solito si stufa di dire tutta la parola e dice solo le finali, anche lui non prende iniziative ma è attivo all'ennesima potenza. Leonardo e Tore comunicano, ma non so come. Quando stanno insieme non si staccano un attimo. La loro amicizia ha canali sconosciuti a chi li osserva da fuori. E io sono stupita da questa amicizia, commossa forse è la parola giusta. Si basa su una chimica completamente sconosciuta alle amicizie fra adulti. Rimango ad ammirarla accettando di essere estranea a tutto ciò. 18/06/09
caffè lontano
Quasi sempre troppo caldo
Di poco zucchero
E di altrettanto amore
Io ti penso
Questo maggio è ancora freddo
I londinesi sono ombrelli in pena contro il loro vento
Io cosa non ti direi
E mi viene da pensare che
Se chiudi gli occhi anche tu
Nello stesso momento
Puoi prendermi la mano
Ma ecco vedi
Questo caffè, com'è lontano
Questo caffè com'è…
Ivano Fossati
13/06/09
d'estate muoio un po'
12/06/09
quando fuori è mattina presto
31/05/09
comunicazione di servizio
ok, mai avuto tanti lettori. pochi ma buoni, dicevo. ok, di commenti sempre pochi. lettori silenziosi pensavo. ma zero visite MAIIIIIIIIIIIIIII. dove sono andati tutti i miei pochi ma buoni lettori silenziosi ieri e oggi???? ma che fate, vi state conformando ai weekend lunghi e dispendiosi???? ora, da questo momento vorrei fare un attimo il punto della situazione. chiunque abbia appena aperto il blog, per caso, per sbaglio, per noia o magari per scelta, lasci per favore un segno, in qualsiasi modo... è ora di prendere una posizione.
passo e chiudo.
cafèconleche
20/05/09
polis
11/05/09
oggi
28/04/09
cosa farà da grande mio fratello?
T: dove sono io?
V: ecco sei qui.
T: dove? non vedo niente?
V: eh lo so Tore il fotografo ha sbagliato tutto, ha fatto un casino, come dobbiamo fare?
T: eh... lo spariamo e basta.
V: che facciamo???
T: eh sì. lo spariamo e basta. io ho 8 colpi.
24/04/09
lui c'è
20/04/09
avota, avotaaaaaa
La mano sbatte forte sulla tammorra, la voce innalza un canto d’amore, di sofferenza, di sfida, d’augurio o di ringraziamento, poco importa, l’importante è che bisogna tirar fuori, esprimere e condividere. Il cerchio è composto, in due si guardano e si avvicinano, i corpi iniziano a muoversi trascinati dal battito della tammorra, le braccia si alzano piano e le mani impugnano le nacchere che cominciano a sbattere. “meglio ‘na tammurriata che ‘na guerra” sempre sbattendo sulla sua tammorra grida Marcello Colasurdo, l’uomo della tammurriata, un uomo del popolo e del passato che alla festa della montagna di somma mentre mi mostra come suonare la tammorra mi dice, io non l’ho studiata e non saprei parlarti di terzine o quartine ma ti dico: senti il ritmo dentro e poi lo sbatti. Non si ferma un attimo, ad ogni passo intona una tammurriata. È festa. Donne e uomini, anziani, giovani e bambini, tutti iniziano a ballare, tutti con tutti. Ci sono gonne, jeans, giacche e cravatte. In serata a riscaldare e sciogliere chi ancora non è riuscito a sciogliersi con la musica, arriva il vino rosso quello buono dei paesi vesuviani, e da mangiare, tanto. E allora a tarda serata che importa quali sono i passi, che importa se le mani fanno male a forza di suonare le nacchere, si balla, si balla e si canta, ancora, ancora e ancora. Tutti sorridono, le ansie e i nervosismi non appartengono a questi balli e alla gente che si lascia coinvolgere. Sembra che ci conosciamo tutti, ci diciamo dove andare e dove vederci. A me non frega niente di conoscere pochissimo questi passi, ho deciso che sono i miei e allora mi lascio prendere da rafel o parular o da salvatore o falignam, li seguo e mi insegnano un ballo che non hanno imparato ma sempre e solo ballato fin da piccoli. “Tu imparerai presto” mi dice Salvatore il falegname, che ci ha pure promesso delle nacchere fatte da lui. E a me piace pensare che imparerò presto anche se infondo mi interessa solo viverle queste nottate di suoni e di voci, di gente, di sguardi e di risate genuine, di lampioni e di stradine, di cortili con balconi e galline. (festa della montagna di somma vesuviana e madonna delle galline di pagani)13/04/09
rottura degli schemi di comunicazione
tore devi iniziare a fare i compiti da solo. ormai sei grande.
chi io?
si tu, sei grande, devi fare da solo.
nooooo! davvero?
eh si. davvero!
nooooo. non ci credo!... no, no... io non ci credo.
09/04/09
Buenos Aires
07/04/09
05.04.09 - dulce de leche
26/03/09
brividi
22/03/09
c'era una volta un bare
Tore: ni ti ricordi cappuccetto rosso?
Ni: no. Come fa?
Tore: c’è il lupo che mangia tutti e due!
Ni: ah. È vero, mangia cappuccetto rosso e la nonna.
Tore: siiiii. Brutto il lupo. Perchè mangia tutti e due?
Ni: no tore. Il lupo aveva fame. Perciò mangia la nonna e cappuccetto rosso. Povero lupo.
Tore: fame? Ah ho capito. E allora doveva mangiare una bistecca. Perchè non ha
mangiato una bistecca?
Ni: (resto un attimo in silenzio. Tutto fila. Perchè non ha mangiato una bistecca?) E perchè dove la prendeva sta bistecca?
Tore: dove? Al bare (bar, ndr).
Ni: al bareeee???
Tore: si costa 4 euro
Ni: ah. Ma nel bosco non c’è il bare!
Tore: eeeehhhh???!!! Non c’è!!????
21/03/09
Per te amica
Guarda l’orologio, prima che arrivi suo marito ha ancora 55 minuti. Con trenta scrivo ancora qualche riga, se mi dice bene una pagina. Dieci per mettere sui fornelli qualcosa di commestibile, e dieci per smaltire qualche piatto, almeno quelli per la cena. E poi caschi il mondo cinque minuti per preparare e fumare una bella sigaretta. Rianimata dal piano organizzativo e gestionale appena fatto afferra la sedia, sposta un po’ di cose sparse sul pc e inizia a concentrarsi. Mani sulla tastiera. Cazzo. E sì, il computer diventa buio e silenzioso. Contemporaneamente risate e miagolii. Guarda in basso e trova loro. Il figlio e la gatta hanno pensato bene di intrattenersi con il filo del pc. D’altronde cosa si fa se la tv è stata uccisa da un corto circuito e nello stereo non funziona l’audio? Si distruggono pagine non salvate. Eh no, proprio non erano state salvate. O forse. Mah, non ricordo. Sì, sono andata in bagno un attimo e credevo di tornare subito e continuare, non c’ho pensato, poi invece mi sono fermata proprio per dare da mangiare a questa stronza di gatta! Ma poi sono tornata e ho salvato. Sì, si, certo ricordo... no, no. Stavo tornando ma ho sentito la lavastoviglie con quei suoni strani e... non è possibile.
Invece è possibile che succeda questo e tanto altro. Qualcosa in più, qualcosa in meno. Spero che queste mie righe servano ad esorcizzare possibili rivolte di mobili, pavimenti, muri, gabinetti, ed elettrodomestici (quelli ancora in vita)!!
16/03/09
negroni e parole
07/03/09
sole su milano
18/02/09
meno male che c'è benigni
29/01/09
questione di sogni e di letti
nel castello c'erano tutti i brutti.
c'era la strega. lo squalo. il coccodrillo. la balena. geppetto. (geppetto?)
e tu?
anch'io.
e io piangevo, piangevo.
20/01/09
alex
17/01/09
un passo indietro e il cielo è blu
Ci sono. Non so dove, non so come. Ma ci sto, o meglio “sto” (come rispose erri de luca alla mia domanda come stai? Dopo il suo infarto).
Le parole. Quelle sono poche, stanche, fragili.
Ma partiamo dalle cose essenziali.
Mi piace ancora il verde e cantare (ehm, urlare) in macchina. Solo che di verde ne vedo poco e di macchine...
Poi. Ultimo acquisto mondano: un carinissmo vestitino nero patrizia pepe (io, patrizia pepe??!!) a maniche corte (no, non è estivo), appeso in armadio ancora con l’etichetta, che prima o poi indosserò. Lo so. Ne sono certa.
Ultima soddisfazione (cazzo): stamattina repubblica ha recensito un altro libro pubblicato dalla casa editrice per la quale lavoro. LAVORO.
Anche se mi muovo in una stanza buia e sbatto, cado, mi spavento, so che da qualche parte l’interruttore c’è.
Passo e… lascio aperto.




