Photo: virginia

30/10/08

ripeteva mio padre "sicura è solo la..."

Domenica ho rivisto un famoso film di De Crescenzo, dove cultura napoletana, luoghi comuni, paradossi, eccessi, piccole verità, folclore e un pizzico di filosofia popolare vengono mischiati per offrire un film piacevole e divertente. In questo film si fa una riflessione sul bene e sul male. Il bene è il dubbio, il male è la certezza. Io ho avuto e ho tutt’ora spesso a che fare con persone che non dubitano mai e credetemi non esiste cosa più frustrante che discutere con queste persone. Spiegare le tue motivazioni, sbatterti, gridare, motivare, è solo uno spreco di energie. Cercare di far capire che la verità non è una, ma ce ne sono tante, che bisogna uscire da sé e cambiare prospettiva e vedere che tutto cambia. Ma davanti a chi non dubita, a chi ha certezze tu diventi niente, e lo diventano le tue ragioni, le tue parole. Avere a che fare con queste persone ti debilita e ti rende nervoso, sbatteresti tutto per aria perché non riesci proprio a capire come è possibile che non si metta mai in discussione niente. Ma si può scegliere di non avere più rapporti con queste persone, e salvarsi dal grigio che scende su di te quando un rapporto diventa solo urla e spreco di energie. Si può decidere di chiudere perché tanto non c’è dialogo, non c’è confronto, non c’è crescita, non c’è scambio. Certo che quando l’altro in questione è lo Stato, rompere il legame non è così semplice. Il decreto gelmini è diventato legge. Manifestare, spiegare, urlare, far capire, chiedere, no, non è servito. Non serve. Perché dall’altra parte ci sono delle certezze e non si discute. A tutto ciò non c'è alcuna soluzione se non attendere, durante il telegiornale, le notizie di calcio e capire che tutto passa e che faticosamente, lentamente prima o poi si può anche andare in cima alla classifica. Non esistono certezze nella vita, appunto.

18/10/08

barco negro

La voce di amalia invadeva tutto il mercato martedì mattina. La feria da ladra è il mercato dei ladri e passeggiando fra le cose sparse sulle strade, mattinata soleggiata, sono stata attirata da questa melodia molto portoghese secondo me, orgogliosa, un po’ malinconica ma non triste. Mi sono avvicinata e al vecchiettino ho chiesto Quien es esta? Esta? Amalia! E allora mi sono portata il mio pezzettino di Lisbona, la voce di Amalia. Anche se nella casa di trestina, senza i colori portoghesi, i visi segnati dei vecchietti, le cose sparse, gli sguardi diffidenti della gente, non rende molto.

15/10/08

lisbon story

oggi ho messo i piedi nell'oceano. sensazione fantastica. acqua gelida e onde enormi, la praia do guincho é un piccolo paradiso selvaggio sulla costa del portogallo. dovete sapere che insieme agli stivali in borsa ho messo anche il costume. insomma qualcuno direbbe: idee poco chiare, io direi piuttosto, aperta a tutto. questa spiaggia oltre ad essere selvaggia era piena di surfisti. ora io auguro a tute le femmine che leggono il mio blog di trovarsi un giorno su una spiaggia oceanica immersa nella natura ad ottobre, circondate da surfisti. la mia amica marja dice che fino ai trenta hai la fase "mi piacciono gli intellettuali" dai trenta in poi "mi piacciono gli sportivi". io non parlerei di fasi della mia vita che se no ci incasiniamo ma la categoria surfisti é da tenere in considerazione. al ritorno, uscita dalla stazione, lisbona mi ha regalato un tramonto di quelli che ti lasciano senza parole, visto dalla bellissima praça do comercio. sulla spiaggia di cascais (ho fatto pure quella) mi chiedevo, ma a milano se sei triste dove vai? si dico, triste scazzato, in ogni cittá hai un posto dove andare in quei momenti per far asciugare la tristezza. a torino vai in piazza vittorio, davanti alla grand madre, alle colline, al po'. a perugia te ne vai a porta sole. a genova vai al porto antico, o a boccadasse, o a nervi. a napoli ... beh a napoli vai a marechiaro, sul lungo mare, vai a san martino... a torre del greco vai al porto, o semplicemente in litoranea... a lisbona vai in praça do comercio o a santa luzia, o sulla costa.... a new york vai sul brooklyn bridge o a central park... a londra sul tamigi... ma a milano. a milano. dove vai a milano?

13/10/08

la cuenta. obrigada. adeus.

soddisfatta. mi sono finalmente seduta. ieri ho girato tutta la sera ad osservare e valutare ristorantini per poi finire a mangiare un panino in una catena portoghese di sandes, io e pochi altri squattrinati e forse indecisi come me. oggi sono tornata ad alfama. un odore di sardine alla griglia dappertutto. dunque mi avvicino, non devo farmi condizionare dall'aspetto di questa locanda... trattoria... boh. sulla lavagna prato do dia: sardhinas assadas. i tavoli sono vuoti. bom dia... puedo?... un prato di sardinas... sardignasassadas? si si (quelle). mi fa segno di sedermi, un pó scocciato per la veritá. ma credo sia propio l'attitudine dei lisbonesi, di non dare troppa soddisfazione, sembrano sempre un pó incazzati. l'attesa é lunga ma le mie sardignasassadas sono uno spettacolo. l'aria é dolce come sa esserlo solo in un paese di mare.

12/10/08

obrigada

odore di pesce fritto per le strade, grido dei gabbiani, frenata dei tram, piastrelle azzurre, finestre rotte, vicoli stretti, vecchi seduti dappertutto in attesa... e un umido-mare che ti si appiccica addosso. non riesco a semttere di guardarla. mentre cammino mi fermo a meditare, osservare, come una che si é appena innamorata e sto lí, semplicemente. una lingua che mi affascina, devo solo cercare di staccarmi dallo spagnolo e provare la prossiamo volta con un obrigada invece di un gracias. per caso, molto per caso, sia il bed&breakfast di ieri che l'ostello di oggi sono in una delle strade di pessoa, la mia rua de s nicolau incrocia rua de douradores... la strada dell'inquietudine. di pessoa ne incrocio tanti. signori con occhialini e cappello che passseggiano lentamente pensierosi. dunque un'altra cittá da amare. lisboa.

03/10/08

homeless

succede spesso che salvatore mi dia la chiave di lettura di determinate situazioni. l'essenza di questo periodo - più di un mese ormai - sta in queste domande che tore mi ha fatto ieri sera, quando è venuto a prendermi alla stazione di ponte san giovanni. sono salita in macchina e lui mi fa: nina tu abiti qui? quiii?? no tore ah allora abiti a napoli? no tore. allora abiti a perugia?? no, no. nina, dove abiti tu????!! ecco. ora senza ulteriore commento chiedo: qualcuno mi sa dare consigli su posti dove dormire a lisbona... cheap and safe?