Photo: virginia

27/10/12

non ho resistito

Cara ministra,




Ebbene si, io sono esigente. Si, ho detto ESIGENTE, perché sa la lingua italiana e' meravigliosamente ricca e, non ci crederà, abbiamo un termine che avrebbe potuto usare senza prenderne uno in prestito dagli inglesi, "esigente", non e' meraviglioso questo vocabolo? Dicevo, si, io sono esigente, lo ammetto, se la dovrebbe prendere con me, invece non puo, sa perché? perché senza rompere i coglioni (lingua meravigliosa l'italiano) a nessuno, tanto meno a lei, io pago a mie spese (e mi creda il conto e' davvero salato) il mio essere ESIGENTE. Sono un'esigente testarda e sfacciata che a 30 anni dopo laurea, master, tirocini non retribuiti, lavori all'insegna del precariato e dell'instabilità, proprio non riusciva ad accettare di dover fare un lavoro che non fosse in qualche modo legato alla propria formazione e alla propria passione. Ma non si preoccupi, mi sono auto-espulsa! Non meritavo di stare in Italia e quindi ho deciso di pagare le tasse in un paese che - non ci crederà - non mi chiama "choosy" (e loro ce l'hanno pure come termine!). Per l'Inghilterra io sono semplicemente una persona "normale" che, dopo una laurea (che in questo paese equivale a: laurea + master) e un master (vai a spiegare agli inglesi perché io abbia pagato per avere un'ulteriore specializzazione quando ai loro occhi la mia laurea e' gia specializzazione) desidera legittimamente avere un lavoro per il quale si e' formata e specializzata. So' strani sti inglesi, lo so. Pensi che non riesco neanche a spiegare loro qui come uno Stato che forma i propri giovani con lauree, master, corsi di vario genere, tirocini, poi non beneficia delle loro competenze.


Le svelo un altro segreto, qui in questa terra di pazzi a quanto pare si laureano a 21 anni e questi pazzi con difficoltà relativamente basse riescono a ottenere un lavoro connesso alla loro formazione! Quindi io ho una manager che ha la mia eta', che lavora in editoria da 10 anni circa, che ha lavorato in un pub solo durante gli anni dell'università, e che non ha mai messo piede in un call center (visto che non si e' specializzata in quello) e addirittura la classe dirigente inglese non l'ha mai rimproverata!!! Pazzi.

Non mi metterò a elencare tutti i lavori che ho fatto e che ancora faccio, perché in realta non devo dimostrare a lei la mia flessibilità, che poi e' quella della maggiorparte degli italiani, perché e' da sempre l'unico modo che ha la gente normale per sopravvivere, questo mi da la sicurezza che bene o male non morirò mai di fame, ma sa, nella vita non e' sempre solo una questione di soldi, che per carità se ci sono ben vengano, ma esistono anche delle passioni, delle attitudini, e se io ho studiato letteratura e non ingegneria e' perche magari amo la letteratura e mi sono spezzata la schiena sui libri che mio padre mi comprava, per studiare e saperne di piu, e la mia massima soddisfazione sarebbe lavorare con la letteratura (sa in Inghilterra lo faccio!), e anche riassicurare mio padre che non ha sprecato i suoi soldi. Lo dica a mio padre che sua figlia e' troppo esigente, ma prima di dirglielo sia pronta a rimborsagli tutto ciò che ha speso per farmi studiare, mentre a me le ore di studio, di pianti, di nervosismi, di maleducazione di alcuni docenti non potrà rimborsarmeli.


Anche se non vivo piu in Italia una cosa pero credo di condividere con chi sta in Italia e combatte quotidianamente con frustrazione, de-motivazione, precarietà e insoddisfazione, condivido la rabbia nell'ascoltare le sue parole, la rabbia per la sua arroganza, per la sua mancanza di rispetto e di tatto. Abbiate almeno il buon gusto, voi tutti che avete stipendi e benefici che rappresentano uno schiaffo alle condizioni attuali della maggiorparte degli italiani, di starvene zitti e l'umiltà di accettare critiche, vista la carica che assumete e le cazzate che dite.


Ecco. Bella cosa la lingua italiana.


V

17/10/12

malattie

Oggi mi prendo una pausa dal mondo. Oggi ho detto al mondo che sono malata, sono malata di realtà, malata di doveri e devo fermarmi, guarire per un giorno.
Ancora in pigiama ho aperto le finestre e lasciato che l'autunno entrasse e si posasse dappertutto. Oggi si cambiano le lenzuola stanche. Ho preparato il mio secondo caffè da prendere lentamente davanti alla finestra, davanti agli alberi che ingialliscono e alla luce debole del sole, quella che entra ogni giorno quando la casa e' vuota, ma oggi trova me. Oggi do' spazio alla lentezza perché sono malata, malata di troppa velocità. E tra una stanza e l'altra volteggio, alzo il volume della musica e penso che e' da tanto, troppo che un uomo non mi fa ballare. Oggi mi metto a cantare a voce alta, mentre sistemo le federe rosse e penso a quanto era bella mia nonna quando cantava e rideva, la vedo che apre le tende al mattino e cambia le lenzuola stanche mentre l'odore del caffè si sparge per la casa. 
Oggi lasciatemi alla mia femminilità, preziosa eredita delle donne della mia famiglia. Con il pensiero e i ricordi torno nelle città che ho amato, che mi hanno fatta ridere, piangere, meravigliare, crescere. Con il desiderio esploro nuove felicita'. Oggi il tempo e' mio e ne faccio ciò che voglio. 


02/10/12

notte

due parole le voglio scrivere.
le scrivo anche se non le ho. ma e' evidente che le vorrei.
allora le scrivo.
le scrivo anche se gli occhi mi si chiudono. se si chiudono le parole non arrivano, si perdono vagando nella mia testa.
allora scrivo per stare sveglia.
scrivo perché deve esserci ancora vita da qualche parte dentro me.
scrivo alla luce delle lampade gialle. sul divano rosso. nella stanza bianca.
scrivo dopo il bagno caldo. prima delle lenzuola fredde.
non scrivo ciò che penso e neanche ciò che desidero.
pensieri e desideri arriveranno stanotte quando lascerò che gli occhi si chiudano tra le lenzuola fredde.
che sia una notte di desideri e senza paure.
che sia una notte di visite dal passato, di profumi familiari.
che sia una notte clemente.