Photo: virginia

30/12/13

anni

Ma io lo so che ci sono tante cose che non vanno e che parti di me e della mia vita sono così ingarbugliate che a volte non so dove mettere le mani, e il capo della matassa non lo trovo, proprio non lo trovo. Ma lo cerco. E a un certo punto vado giù e affondo in un mare di tristezza e vorrei solo che tutto e tutti si ritirassero e vorrei poi asciugare gli occhi, soffiare il naso, respirare. Lo so.
E poi mi fermo si, e trovo la felicità. La trovo quando dopo essermi asciugata gli occhi apro un libro e mi immergo nelle parole di altri. La trovo nella mia storia, nelle scelte sofferte, la trovo nei ricordi delle persone che mi hanno amato e che ho amato incondizionatamente. La trovo nella consapevolezza che qualcosa di meraviglioso mi attende. La trovo nella bellezza delle piccole cose, un abbraccio sincero, una risata con un amico, l'onestà, la dolcezza, la delicatezza, la comprensione. Bellezze rare ma non impossibili da trovare se si è aperti a scorgerle.
Allora termino un altro anno sapendo che la tristezza non andrà via ma tanti piccoli momenti di felicità sono lì pronti a riempirmi e io qui attendo. E attendo di essere travolta dalla felicità assoluta.
E lo auguro a voi che come me ci credete.
V

19/10/13

Qui

Oggi voglio fare una cosa strana: farvi leggere un po' di passato. Un po' del mio Tore. Qui

16/10/13

Inverno

Stasera mi ci vorrebbe la  mia vecchia mansarda di piazza Vittorio, con tanta vita al di la della finestra e io al silenzio sui tetti, in salvo. Oppure mi ci vorrebbe il salotto della casa dei miei nonni, quello al buio accanto alla cucina. Mi ci vorrebbe il divano in pelle nero che faceva rumore quando ti muovevi, la coperta che mia nonna mi metteva sui piedi, perche se i piedi stanno al caldo tutto il corpo rimane caldo, e il rumore dei suoi passi in cucina. Oppure i lampioni del vicolo dove ho vissuto fino ai dicianove anni. Quelli che con una luce calda illuminavano tutto il pezzo di strada deserto quando mi mandavano a gettare l'immondizia. Complici di un rito poco romantico ma che mi permetteva di stare con me stessa e di sognare luoghi e futuri. Stasera mi ci vorrebbe un luogo sicuro dove riporre le armi. Un luogo familiare fatto di luci tenui e odori rassicuranti.
In mancanza di tutto cio stasera mi butto in un romanzo e faccio un bagno di parole, lascio che le storie e le vite di altri mondi mi afferrino e mi trascinino giu.
Stasera mi annullo in altre vite.

22/07/13

Questa estate qua.

Vorrei raccontarvi tante storie.
Belle o brutte sareste voi a giudicare.
Vorrei raccontarvi di quest'estate senza mare.
Vorrei raccontarvi dei fichi troppo acerbi sull'albero di casa e che non vedrò maturare.
Vorrei raccontarvi della sensazione che non sia proprio estate senza ciliegie. Senza mia nonna. Senza saracinesche abbassate.
Vorrei raccontarvi della mia voglia di innamorarmi come una quindicenne, di non dormire la notte e di sentire il cuore che va a mille allo squillo del telefono.
Vorrei raccontarvi dei reparti oncologici nei quali la gente aspetta e io con loro, da qualche anno.
Vorrei raccontarvi della speranza e della pazienza che si vede negli occhi di chi si trascina con flebo e di chi rimane accanto giorno e notte.
Vorrei raccontarvi delle mie paure che condiscono i miei sorrisi.
Vorrei raccontarvi della felicita di mio padre quando gli viene detto che ne ha vinta un'altra di battaglia.
Vorrei raccontarvi di ciò che sento quando rispondo al telefono ed e' Tore che mi dice sono io.
Vorrei raccontarvi di quando da piccola sulla spiaggia il momento più bello era la pannocchia bollita che usciva dalla borsa di mia nonna.
Vorrei raccontarvi di vecchie amicizie che si perdono e di vecchie amicizie che si ritrovano.
Vorrei raccontarvi di me nostalgica e anacronistica in un mondo che non riconosco e con il quale scendo a patti ogni giorno, con un sorriso.
Vorrei raccontarvi dei sogni che non riesco a chiudere in cassetti ma che lascio vadano in giro a confondersi con la realtà.
Vorrei raccontarvi di cene che non ho preparato, di colazioni che non ho fatto. Di terrazzi da dove non mi sono affacciata, di uomini che non ho baciato.
Vorrei raccontarvi tante storie.
Un giorno troverò le parole per farlo.



20/06/13

silenzio

vi capita mai di sentire il peso delle parole? a volte si desidera solo silenzio e gesti. si dicono spesso troppe parole, le si usa anche senza davvero essere consapevoli della forza, del peso che hanno. ormai c'e' sempre qualcosa che bisogna dire, c'e' sempre un pensiero da esprimere, da ascoltare. mentre gesti e silenzi sono sempre più rari. per questo esistono i ripostigli, dove rifugiarsi, nascondersi, proteggersi dalle troppe parole, dal loro peso. io ne ho sempre avuto uno. oggi il mio ripostiglio e' una mansarda sotto e sopra i tetti di londra, da qui ascolto il rumore dei treni ma le parole non entrano. 

07/06/13

Si chiudono le scuole


Stamattina mi sono alzata presto. E’ entrata luce dalla finestra, dalle persiane lasciate aperte. C’era silenzio eccetto per i rumori provenienti dalla strada. Il camioncino della frutta  arriva sempre presto al mattino e le signore del palazzo sono pronte li con il loro borsello, gonne nere e magliette estive colorate. Pronte con i loro sorrisi e la loro forza. Rientreranno a casa con buste colme di frutta e verdure, prezzemolo basilico e sedano che fuoriescono dalle buste. Entreranno in casa e troveranno mariti e figli ancora insonnoliti mentre loro saranno gia a meta’ giornata. Prepareranno il secondo caffè della mattinata, il caffè che svegliera gli altri. Ne sento l’odore e vado in cucina, le buste blu sono sul tavolo e il caffè sta per essere versato nella tazzina. E’ il momento migliore della giornata, non c’e’ ancora fretta di fare niente, e davanti ho una madre soddisfatta per gli aquisti e per le chiacchiere con le signore del palazzo. E magari c’e’ pure scappato un caffè dalla signora di sotto. Io mi godo il silenzio della casa, e i rumori lievi della strada di chi si e’ rimboccato le maniche all’alba. Mi godo l’odore di questo caffè che nn chiede ancora di correre, di fare. Osservo mia madre che va da una parte all'altra della cucina apre le buste con le verdure, ho preso i fagiolini guarda qua, li facciamo a pranzo, guarda come so’ belli.
Si, sono belli o e’ lei a renderli belli, la sua sveglia alle sei mezza, il borsello nero, la maglia rossa, il caffè. I fagiolini so’ belli. Mi alzo e vado verso il bagno ma scopro che qualcuno intanto si e’ alzato ed e’ già li. Ormai il mondo e’ in piedi. Il fruttivendolo non si sente più, le buste blu sono vuote. Tra un po’ mia madre inizierà ad aprire completamente le persiane della mia stanza, non vedrà e non sentirà più nessuno, ci sono i letti da fare, le lavatrici, e i fagiolini. La casa intera e’ il suo territorio. Il bagno e’ ancora occupato. Io apro gli sportelli dell’armadio e osservo i vestiti senza tanta voglia di decidere poi guardo la finestra, e poi sento ancora mia madre dietro di me senza sosta. E arriva la solita domanda, la domanda estiva. Arriva il primo giorno di vacanze, dopo la chiusura dei portoni della scuola. Arriva e si formula in testa mia ogni giorno, dopo il caffè, davanti all'armadio. Arriva e rimane la' in testa mia fino a quando un nuovo inverno rassicurante non tornerà. E io mo, che faccio?

17/05/13

"una notte disperata"

Sapete il gioco dei Quattro cantoni? Ci giocavo sempre da piccola con i miei cugini. Serve una stanza con quattro angoli e cinque giocatori. Quattro agli angoli e uno in centro, al tre  ognuno cambia la propria posizione e si cerca di accaparrarsi un altro angolo lasciando una persona fuori. E’ un gioco malvagio. Qualcuno resta sempre fuori.  Mi ricordo in modo netto l’ansia di stare in centro e di non essere abbastanza veloce e perspicace per assicurarmi il mio angolo. C’era sempre qualcuno piu veloce di me, piu intelligente. E’ l’impressione fortissima che ho della mia vita negli ultimi anni. Non parlo della vita professionale, li bene o male ogni tanto un angolo me lo accaparro, certo dopo tre, quattro o piu tentativi. Ma siamo sinceri, la vita professionale e’ davvero solo una parte, per quanto importante, una piccola parte della nostra vita. Il gioco piu importante e’ quello umano, dei sentimenti. E li, devo dire con tristezza, con profonda ma serena (mmmhhh) tristezza che sono fuori dai giochi, e se gioco rimango al centro. Sempre. Spesso. E ogni tanto mi siedo e cerco di riflettere su cosa non va, ma non c’e’ tanto da riflettere. Evidentemente mi sono esercitata di piu nel gioco professionale, li sono piu brava, ma per tutto il resto sono una frana. C’e’ chi e’ piu veloce, piu brava, piu bella, o semplicemente chi ha provato e riprovato senza fermarsi. O forse boh, non c’e’ una spiegazione. Ma e’ triste. Ho l’impressione che tutti siano andati avanti, siano cresciuti e abbiano costruito con mattoni solidi e continuano a costruire mentre io all’improvviso mi rendo conto che sono passati anni e mentre tutti erano indaffarati ad accaparrarsi il loro angolo io a cosa pensavo? Che ho fatto? E perche nessuno mi ha aspettata? Dov’e’ la mia parte? Dov’e’ il mio angolo? Quando arriva il mio turno? O forse la mia vita deve solo riempirsi di pezzi di cio che non e’ mai successo, di cio che sarebbe potuto. Una telefonata mai fatta, un bacio mai dato, un appuntamento cancellato. E come fantasmi i residui di questi non-eventi all’improvviso emergono.  Meravigliosi pezzi, certo. Ma pezzi. 

19/04/13

Lentamente


"Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati."

Oggi mi sono liberata. Di persone e atmosfere negative, della certezza che minaccia i sogni, dei consigli sensati. E si sta bene, cavolo quanto si sta bene.

Inizia un altro capitolo della mia vita, una nuova avventura professionale e umana, e per sancire questo passaggio ho bisogno di una terra che, seppure non mia, mi sa dare ogni volta che ci metto piede, energia e benessere. La Sicilia. Il mio passaggio dal vecchio al nuovo, dal male al bene, dalla negatività alla positività, dalla fatica all'energia, avverrà attraverso elementi fondamentali per me, il sole e il mare.

E poi ci aggiungiamo una cara amicizia, un bicchiere di vino e dei sapori genuini.

Il 23 Aprile e' il giorno della mia liberazione da ciò che ho vissuto come una prigionia più che un lavoro, dove regnava la mancanza di rispetto verso chi lavora.

Il 1 Maggio inizia ciò che considero il mio vero lavoro. Una nuova stagione.
Sono date importanti ed e' curioso che l'una sia vicina al 25 Aprile e l'altra sia proprio il 1 Maggio. Segni importanti.

14/04/13

comparse

Oggi a Londra e' apparso il tanto atteso sole, e' finalmente arrivata la primavera. Ma addosso io ho la bellezza di Napoli, ho negli occhi il cielo blu che diventa tutt'uno con il mare calmo e il verde della campagna. Ne sento ancora i profumi. Ho ancora in bocca il sapore delle cose semplici, fonte dei miei contrasti più forti, spinta alla mia esplorazione eppure richiamo ancestrale. Ieri Napoli era gloriosa e Londra cara, anche sei ha voluto accogliermi con una delle tue giornate migliori, oggi sei solo una comparsa per me, la scena te l'ha rubata in un solo giorno la mia Napoli.

21/03/13

lieto fine

In un romanzo tu in sud America ci saresti andato, certo, ma saresti tornato e avresti capito che e' qui che devi stare, e che io, io sono la persona che vuoi amare.
In un romanzo io sarei una bella conclusione. Il lieto fine.
Qui nella vita reale, tu in sud America ci vai, e poi tornerai e tutto sarà normale, mi guarderai ma penserai al sud America, e io parlerò ma tu penserai al sud America e a chi hai lasciato li. Penserai al prossimo viaggio, al prossimo inseguimento.
Nella vita reale nel lieto fine c'e' lei, l'altra.
In un romanzo senza alcun dubbio ci sarei io.

01/03/13

max gazze'

prendere una vaschetta di cous cous a 3 sterline dal marocchino a camden e mangiarla al lock accanto al canale metre aspetti che si aprano le porte del locale dove ci sara il concerto, e' proprio londra. anche la fila con tutti gli italiani e' proprio londra, ti rendi conto in quanti siamo, tutti con storie diverse eppure tutti con le stesse lamentele (il tempo) le stesse soddisfazioni (il lavoro) le stesse nostalgie (gli amici), tutti ospiti di questa città. il concerto e' stato un ritorno a casa, tutti noi a cantare canzoni imparate negli anni della nostra crescita. come sempre la musica e' magia, ti riporta indietro, ti da energia, ti fa sentire parte di una comunità. notte mondo. 

16/02/13

il tempo di un caffè e latte

Il fascino di vivere a Londra si e', man mano che gli anni sono passati, dissolto. Il macigno delle difficoltà quotidiane di vivere in una città così complicata, frenetica, avara, e' diventato sempre più pesante adombrando quei piccoli momenti di felicita' che questa città può offrire. Però ci sono dei momenti in cui questa bellezza esce, ritorna il fascino e io mi trovo ad osservare questa città con gli occhi di un'amante affaticata, stanca ma infondo innamorata e che all'improvviso si ri-innamora del proprio uomo, in momenti di quiete, quando tutto tace, nelle brevi e rare tregue. Prime ore del sabato mattina, la città si prende una pausa dall'operosità quotidiana e rimangono i tetti circondati da nuvole un po' incerte che lasciano trasparire qualche raggio di sole. Io scendo dal letto, e' troppo presto per la colazione allora mi preparo solo la mia tazza di caffè e latte fumante, stendo la lavatrice programmata la sera prima, sgombro il tavolo da tutto ciò che non serve e mi siedo davanti alla finestra. La casa e' silenziosa e pure il condominio, sembra tutto un po' surreale, davanti a me i mattonicini rossicci delle case inglesi, che mi riportano a Dickens, e una fila di tetti bagnati e comignoli fumanti. E allora ritorna tutto, ritorna Mary Poppins da bambina, ritornano le mie ore di studio immersa nella letteratura inglese, nella cultura anglosassone, ritornano le immagini di re e regine, i suoni delle rivoluzioni. Mentre bevo il mio caffè e latte e guardo attraverso la finestra bianca mi ri-innamoro del mio primo amore. I litigi, la freddezza, la fatica non spariscono, non evaporano ma oggi la nostra convivenza si fa più sopportabile, la pace con un caffè e latte. 

21/01/13

devo assolutamente andarci - Story Deli

Mi capita spessissimo di imbattermi in siti, racconti o foto di luoghi dove, mi dico, " qui devo assolutamente andarci". Ma poi in qualche modo li perdo, nella confusione quotidiana e nel marasma dei miei pensieri. Da oggi per non perdere i luoghi non ancora visti, li trattengo qui nel mio blog.

Story Deli A quanto pare e' una pizzeria dell'East London, nel sempre sveglio quartiere di Shoreditch. Ovviamente qui ci andrò non tanto per la pizza ma per respirare l'atmosfera dell'east e godere di questo edificio in legno stile ex-warehouse, tipico dell'east london.

20/01/13

neve


Ci sono due cose al mondo legate alla natura che mi eccitano a un punto tale che il cuore inizia a battermi forte e io non riesco a stare ferma. Divento piccola piccola, e come i bimbi piccoli cerco gente per condividere la mia eccitazione, la mia gioia, non sto ferma ne' zitta, sorrido e fremo dalla voglia di diventare tutt'uno con il fenomeno naturale a cui assisto. Queste due cose, opposte, sono il mare e la neve. Sono ovviamente coinvolta in modo diverso a seconda che si tratti dell'uno o dell'altro. Il mare e' un elemento presente dentro di me da sempre, elemento arcaico, e al mio trovarmici di fronte scaturisce un'eccitazione complessa che coinvolge ricordi, vite, sensazioni, piaceri, antenati, radici. 
La neve non e' un mio elemento, nel senso che essendo nata a Napoli non mi e' familiare. Eppure c'e qualcosa nel bianco, nella morbidezza, nella delicatezza, nella lentezza e anche nella freddezza della neve che sento mio, che mi mette in pace con me stessa e con il mondo.
In questo momento nevica tantissimo su Londra e io sto trovando persino difficile scrivere, alzo gli occhi continuamente verso la finestra, come se scrivendo stessi perdendo qualcosa. Non riesco a stare ferma. Cerco persone, mando messaggi, controllo il telefono, non riesco a contenere la mia gioia e ho bisogno di condividerla. Come se stesse accadendo qualcosa di straordinario, una magia, e non si può stare in casa, bisogna partecipare alla magia, goderne, sentirla. Seduta sul mio letto sotto la finestra, bevo il mio caffè della domenica e osservo, osservo la bellezza dei fiocchi e mi cibo di questo bianco, della lucentezza, della morbidezza. L'impatto più forte che ha su di me e' l'impressione "Joyciana" che i fiocchi che cadono leggeri ma imperterriti copriranno tutto fino a quando non resteranno più colori, ne' rumori. 

18/01/13

Metti una sera all'Opera - Royal Opera House, Londra

si attende


al bar 

                 



in teatro


silenzio

La Boheme 


13/01/13

domenica

in mancanza del mare, datemi una finestra, un raggio di sole e una tazzina di caffè, l'angolo di un letto verde e anche il mio futuro incerto si placherà per un instante, smetterà di assillarmi. il passato fara' pace con il presente, in onore di quell'attimo di calore.