Photo: virginia

26/05/08

pari e dispari

È strano come nel giro di secondi, forse attimi tutto prende un colore diverso. Ritorna la luce. Eppure sembra non sia cambiato niente, ma tu sai invece che è cambiato tutto. Il respiro comincia ad avere un ritmo diverso. Basta una data. Tre numeri in questo caso. Un giorno pari, di un mese dispari, in un anno pari. Quel passo che sembrava impossibile ora è reale, si può fare, l’hai già fatto. Con te stessa e quindi con tutto il resto. Poi certo, qualche amico per prendere coscienza, fondamentali. Tra l’altro amici di attimi e non del quotidiano. Eli e Massimo. Si ricomincia, da questa decisione. Da un pianto. Dal silenzio. Da un male. Non capite, lo so. Capirete. In un giorno pari, di un mese dispari, in un anno pari. E ora non per fare la scassa c. come mi definisce massimo, ma qui piove ancoraaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!

24/05/08

verde

Insomma c’è poco da dire. Ancora pioggia. Ancora cielo grigio. Mi è finito il caffè e qualche giorno fa il latte. Ogni venerdì gli autobus continuano a scioperare in questa città e spero per loro che la mia attesa di ore alla fermata valga a qualcosa. Stasera i subsonica in piazza vittorio. Io e il pc siamo diventati intimi, ma non amici. Di sicuro no. Penso ora a quanto sarebbe stato bello aver imparato a coltivare la terra da mio nonno. Mi affascinavano i suoi orari quasi notturni. Era quasi un premio poterci andare, sveglia prima delle sette del mattino colazione e poi lì fra pomodori, peperoni, piselli. Con un break verso le 10 che era già più di metà mattinata. Si mangiava il pane con i pomodori raccolti. Un buon bicchiere di vino. E si ricominciava. Ricordo gli odori della campagna e i colori. Chissà forse il verde mi ha conquistata così. È di sicuro il colore più familiare, quello che mi dà più serenità. E sì, peccato non aver imparato di più. Ma io non mi rassegno ad un computer per amico. E a questa pioggia che di tutto sta facendo per incupire quei pochi pensieri sani, se ancora ne son rimasti. Ora vado, devo scegliere il caffè.

15/05/08

certezze

06/05/08

un raggio di sole

Il telefono squilla, squilla, squilla, squilla, squilla
(sto per attaccare. Sembra non ci sia nessuno…)
… ponto? (lo sapevo, è troppo pigro e fino all'ultimo non risponde!)
Tore
Nina
Tore amore
(lo so sembra quasi che non ci vediamo e sentiamo da un secolo… ma ad ogni telefonata, fosse anche dieci volte al giorno, a parte i momenti di scazzo di tore, e ne ha di quei momenti, io e lui sembriamo due innamorati che si ritrovano dopo anni e sia amano alla follia)
Ciao Nina
Amore, che fai?
Niente
(eppure io sento la tv in sottofondo…)
Mamma?
Mamma dorme
Nonna?
Ehhmm… nonna dorme
Papà?
Papà andato via
Sei solo? (che stupida, certo che è solo… ma mi piace troppo farlo parlare)

Ma stai guardando la TV?
No
(eppure la tv c’è… la sento)
(continua) No io vado via.
Cosa? Vai via? (Panico. Mio fratello, solo, mi dice che va via? Me lo vedo, apre la porta scende le scale e se ne va mentre mia madre dorme…)
Tore dove vai?
Io vado oratorio. Con Lucia.
Ah ho capito. (lo adoro quando spiega…)
(Intanto si sente mia madre che grida tore è tardiiiiii… e i calzini???? devi ancora metterti i calzini!!!lucia è arrivataaaaa)
Nina vado vado
Vai vai, corri, amore ciao.

E mi si è illuminata la giornata.