Photo: virginia

29/10/09

come si uccide



No. Non riusciro mai a vederla come normalita’. E nessuno deve farlo. Non si puo guardare una cosa del genere e non sentirsi indignati, arrabbiati. Non si puo non voler gridare. Non si puo chiamarla normalita’. Soprattutto i napoletani non possono farlo. La calma della persona che uccide, in questo video tremendo, e’ qualcosa che toglie il respiro a chi osserva, perche’ dimostra sicurezza. Questa e’ la cosa che fa piu paura, la sicurezza, la calma, la serenita’ di chi sa di avere il potere. E’ dura vedere questo video. Lo e’ soprattutto per me che a quella citta’ sono legata in un modo viscerale. e’ dura esprimere delle considerazioni, perche’ c’e’ tutto un miscuglio di emozioni contrastanti, e perche’ ovviamente e’ sempre piu complicato di cio che si vede e quindi facilmente si puo cadere nella banalita’. Ma cio che viene fuori con forza e’ una repulsione, quasi nausea nei confronti di chi dice di essere lo stato, di tutti coloro che dovrebbero essere lo stato e dovrebbero essere presenti, incazzarsi, lottare, invece sembra che incrementino e agevolino le organizzazioni criminali e camorristiche. Che tristezza. E quindi di chi fidarsi? Cosa fare? Non lo so. Io mi ostino ancora a voler credere nelle persone, nonostante tutto, fra mille pecore nere, una bianca ci sara’. E comunque non si puo’ abbassare la testa. Non si puo. Non bisogna smettere di parlare, gridare, scrivere. Dire no. Sempre e ovunque. Non accettare tutto cio come normalita’. Non si puo’ guardare una persona morta e restare indifferente, perche’ forse rassegnati. La rassegnazione e’ morte. La paura e’ morte. Non e’ normalita’. Non deve esserlo. Questo video e’ un coltello ma e’ lo specchio dell’Italia nella quale viviamo. Italia.

28/10/09

London Film Festival

e' proprio strano a volte ci sono delle realta' che ti seguono. che ti rincorrono quasi. questo film stavo per vederlo a buenos aires. poi, per una serie di circostanze, l'abbiamo perso. l'ho perso. ora lo ritrovo a londra e quando ho dato un'occhiata ai biglietti, settimane fa, era tutto pienissimo. ieri ho pensato di andarci comunque, dopo il lavoro. mi sono messa in fila ad aspettare i biglietti disponibili. sono entrate le prime nove persone. io ero la decima. ho cominciato a ridere e mi sono detta ok. vabene cosi'. mancavano forse 5 minuti all'inizio, stavo per andare quando si e' aperta la porta e il tipo ha detto c'e' un solo biglietto rimasto, era di una signora che ne aveva acquistati due ma che all'ultimo momento e' riamsta sola. il mio biglietto dunque. nel film c'era cio' che mi e' piaciuto di piu' di buenos aires, quell'atmosfera da comunita', la solidarieta', l'amicizia, la spensieratezza. il sentirsi a proprio agio. c'era il tempo di buenos aires, non quello atmosferico ma quello delle lancette. che e' un tempo diverso da tanti altri paesi (all'opposto di questo dovev vivo direi). tempo che passa e che non pesa, non agita, non mette ansia. il film era molto bello. la fotografia particolare, quasi da holga direi. c'erano le mie inquadrature, pezzi di persone. il produttore, il fotografo, il regista, lo sceneggiatore: amici che prima di venire a Londra hanno fatto un salto ad Amsterdam, ma hanno preferito non parlarne. hanno girato il film nei weekend di un mese, dieci giorni in tutto. Nella vita, nelle relazioni, nel lavoro forse e' meglio sempre avere pronto un Plan B (che e' proprio il titolo del film), che non si sa mai.

25/10/09

carmina burana



senza parole ieri davanti all'orchestra e al coro potentissimo della royal albert hall. i carmina burana sono dei testi poetici trovati in un manoscritto del XIII secolo. autori diversi e argomenti diversi, dalla satira, all'amore, alla parodia della liturgia. Carl Orff ha musicato alcuni brani. enjoy.

O Fortuna, cangi di forma come la luna, sempre cresci o cali; l'odiosa vita ora abbatte ora conforta a turno le brame della mente,
dissolve come ghiaccio miseria e potenza. Sorte possente e vana, cangiante ruota, maligna natura, vuota prosperità che sempre si dissolve,
ombrosa e velata sovrasti me pure; ora al gioco del tuo capriccio io offro la schiena nuda. Le sorti di salute e di successo ora mi sono avverse,
tormenti e privazioni sempre mi tormentano. In quest'ora senza indugio risuonino le vostre corde; come me piangete tutti: a caso ella abbatte il forte!

20/10/09

sono nato nel sole di un paese grande

e mentre londra si macchia di rosso e di giallo io mangio pane e burro, gelato e biscotti. bevo caffe' al mattino e the' di sera. ascolto conti, camerini, vecchioni e gaetano al piano superiore di un bus multietnico. osservo le gocce di pioggia sul vetro e davanti orde di ciclisti che come formiche scappano via cercando di non farsi schiacciare da autisti senza cuore. per strada la gente e' distratta e cupa, i londinesi ogni mattino sono seri come se stessero per affrontare il peggio. io in mezzo a loro rallento, non rincorro i bus, non sfido le sliding doors della metro e neanche l'appena rosso dei semafori. rallento, e allora loro mi urtano, distratti e incuranti. ma io non mi arrabbio perche' ho nelle orecchie camerini che canta del brasile e poi anche perche' sono rinchiusi nel loro mondo e non sanno neanche di averti urtato e quindi come fai ad arrabbiarti? torno a casa e realizzo che i miei coinquilini continuano a non trovare un senso alle cose che porto a casa. le piantine di menta e rosmarino sono andate a finire sul microonde arancione, io avrei preferito la finestra bianca. ma poi con sorpresa mangio la zuppa preparata da loro e trovo foglie del mio rosmarino e sono soddisfatta, orgogliosa.

15/10/09

UP

UP e' un film dolcissimo, dove ci sono i sogni, i progetti, l'amore, il dolore. c'e' un lui che incontra una lei e si accorgono di avere gli stessi sogni ma con forme diverse. c'e' una casa messa insieme con amore e una strada da percorrere. ci sono ostacoli e abbracci. ci sono miti che si rivelano solo miti. c'e' un lutto che viene elaborato. c'e' un'america e un sud america. c'e' voglia di avventura. e c'e' tanto colore.

09/10/09

ma tu - giuliano palma

Ho finalmente un ombrello e un materasso, uno spazzolino azzurro e il colgate verde. La tazza bianca con i fiabeschi disegni di luzzati e la crema alla nocciola che la mia amica alisa mi ha fatto trovare nella scatola invernale arrivata ieri. Ho un biglietto d’aereo verso citta’ sconosciute e desiderate da tempo e l’impressione che ci siano pezzi di puzzle sparsi e di averne trovati un paio che si incastrano. E tutto il resto non conta. Non conta la pioggia che cade leggera. Non contano le scadenze che si avvicinano. Non conta l’armadio senza l’asta per appendere i vestiti. Non conta la mia camicia bianca preferita diventata grigia dopo un lavaggio distratto. Non conta chi resta in silenzio, non conta chi chiede parole. Non conta cio’ che e’ rimasto da archiviare in uno sgabuzzino. Non conta neanche piu il respiro che stringe in gola. Ho finalmente un ombrello per ripararmi e un materasso dove riposare.

04/10/09

un po' di

l'amore trasparente non so cosa sia
mi sei apparsa in sogno e non mi hai detto niente
ti ho dormito accanto e mi hai lasciato andare
sara' anche il gioco della vita ma che dolore
sara' anche il gioco della vita
ma che dolore

l'amore trasparente - I. Fossati