Photo: virginia

28/02/12

amore

Si amarono e se lo dissero senza domande e senza risposte.
Lui la osservava. Lei lo baciava.
Da dove veniva fuori quell'amore? Non lo sapevano e non se lo chiesero.
Le domande dopo, rispondeva l'uno quando l'altra chiedeva. 
Le domande dopo pensava l'una quando l'altro l'accarezzava. 
Dopo.  Quando baci, sguardi e carezze non saranno piu possibili.
Dopo ci sara tempo per i punti interrogativi o per il silenzio.
Per i punti forse.  Quelli definitivi. O magari quelli sospensivi.   
E' amore anche se non ci sono risposte e se non si vogliono domande.
Se si vuole l'amore in quel momento allora l'amore nasce tra le carezze e i baci non annunciati.
Lei lo abbracciava e lo guardava, lui la teneva e la baciava.
E l'aria si riempiva di punti. Punti indefiniti d'amore colorati. Tanti punti per aria come coriandoli.
Poi arriva il momento. Lui deve andare, ma non vuole, non sa, si ferma, ritorna. Un bacio in piu, meglio prenderlo. 
Un bacio in piu te lo do,  e anche due lei pensava.
Ma poi avvolta dalla miriade di punti colorati nell'aria lei lo raggiunge. Punti come farfalle che svolazzano. Punti d'amore. 
Niente domande pero, quelle dopo.
Poi il rumore di una partenza e una ventata fortissima e i punti si mescolano e volano via, in su e poi in giu. 
Chi sbatte da una parte, chi dall'altra.
Il vento si fa piu forte.
La partenza piu rumorosa.
I punti perdono equilibrio. Non c'e' piu lei, non c'e' piu lui.
Non c'e' piu amore.
Non piu carezze. Non piu baci.
L'ultima ventata. Ultime parole. I punti vanno giu. Senza piu colore.
Affondano.

27/02/12

Spring

Non so se e' arrivata per restare, pero e' arrivata. O almeno si sta facendo spazio. Me ne sono accorta dai boccioli timidi e colorati sui rami ancora infreddoliti, e dalla luce, e dagli odori. C'e' luce e un profumo dolce nell'aria. E' inverno da un anno e mezzo e lei sta arrivando e io ho paura di esultare. So bene che qui, fuori e dentro, la primavera puo durare un giorno e l'inverno un tempo indefinito.




E' inverno da cosi tanto. Da troppo. E io ho bisogno di profumi, di calore, di verde. Ho bisogno di fermarmi, non proteggermi piu. Ho bisogno per un po di non difendermi piu. Per un po. Per la durata di una primavera. Ho bisogno di aria, di sorrisi. Ho bisogno di camminare leggera per strada e di aprire le finestre. Di scrollarmi di dosso la tensione di chi si protegge continuamente.



Ho bisogno di una primavera che non sia uno scherzo. Che arrivi e che ci sia.



Ho bisogno di una primavera fatta di terra bagnata, di foglioline verdi delicate che spuntano dove non l'avresti mai detto. Del volo degli uccelli. Dei sorrisi della gente. Delle finestre aperte.



E' inverno da tanto e io voglio scrollarmi di dosso questo buio e questo freddo. Voglio prendere una bicicletta e andarmene al mare e voglio che il telefono non squilli piu con notizie d'inverno ma che arrivino lettere di primavera. Lettere che annunciano l'estate.



Basta inverno, vi prego. Lasciate che il mio corpo riprenda calore e colore. Lasciate che non debba piu difendermi. Per un po. Solo per un po.





24/02/12

delirio

eh, ok basta non ci penso piu. non ci devo più pensare.
pero che palle!
ok, vabene. come se niente fosse successo. ok.
pero, alla fine, perché non ci devo più pensare?? non e' giusto!
perché poi sai come va a finire. meglio lasciar perdere.
lascia perdere, lascia perdere, lascia perdere!
ok basta basta. non e' successo niente. vabene così.
non va bene per niente, mi sono rotta di non dover mai pensarci.
niente. tutto normale. tutto normale.
che due coglioni pero.
vi, andra tutto bene. sarà tutto come prima. facciamo finta di niente. e' andata.
si pero, uff
si ritorna alla normalità
eh.
e comunque lo sai che a un certo punto ti passa.
mmhh.
si.
vabbe
tristezza




12/02/12

domenica qualsiasi


Al mio risveglio la casa era in silenzio. Percepivo, anche a tende chiuse, la poca luce proveniente da fuori e sono restata ancora un po. Non amo dormire a lungo, neanche nel fine settimana, ma mi piace starmene a letto anche da sveglia, lasciare che corpo e mente decidano il momento giusto per riprendere contatto con cio che e’ rimasto fuori dalle coperte.

Con lentezza sono scesa in cucina. Latte e caffe.

Poi una piacevole sorpresa, Salvatore al di la dello schermo del pc che mi ha fatto vedere l’ultimo ballo che ha imparato.

Poi piscina, per riprendere il contatto con l’acqua, elemento fondamentale ma raro ormai nella mia vita. Sono tornata a casa rigenerata, serena.

Padrona della casa, e della cucina ho preparato il pranzo. Sembrava tutto perfetto.

Eppure.
Eppure all’improvviso una vertigine. Cos’e’? perche?

Perche all’improvviso ti senti un’estranea? Estranea a cio che ti circonda. A quella cucina che hai appena finito di pulire. Estranea a quei centimetri dove hai posato i tuoi piedi. Estranea a te stessa.

Un capogiro. E non sai piu chi sei, dove sei e soprattutto perche. Perche qui e non in un altro luogo. E se altrove, dove?

La casa vuota e calda, le luci basse, il silenzio e questa sensazione di estraneita.

Non e’ stato altro che una domenica qualsiasi.