Photo: virginia

16/03/09

negroni e parole

Il negroni fa girare la testa, ma è buono ed è una novità. La bandabardò fa saltare e questo è un dato di fatto. In mezzo ai salti e alla buona musica a Perugia prima o poi incroci lo sguardo del baffo, il mio amico Stefano, e questa è una sicurezza. L’amicizia con Francesca si definisce e prende forma, questa è una piacevole sorpresa. Inevitabilmente con la bandabardò sono apparsi gli anni dell’università, il lavoro al contrappunto, la perugia notturna, i corridoi di casa dello studente. È apparso il lago, la mia casettina lacustre, la darsena, il due lune. E pensi al tempo. A questa cosa strana che ci regola, o crede di regolarci. Eppure il tempo della mia vita non centra niente con orologi, calendari, festività. Finalmente l’ho capito. Ed è bello. È bello sapere che il tuo periodo da schifo non è finito con quei quattro botti il 31 dicembre. Perché avrebbe dovuto? Al mio malessere chi glielo dice che l’anno è finito e che chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto? e quando la gioia esploderà dentro me all’improvviso, quel giorno che il calendario definirà normale a un’ora che sarà per tutti un’ora qualsiasi, io cosa farò se non gioire come in un giorno di festa? La vita sembra una sinfonia. Ci sono dei movimenti. Vivere forse è seguire questi movimenti. Esserci dentro. Esserci. Stare sempre. A volte però ci si spegne pian piano. E succede anche nelle sinfonie. In quelle di Beethoven almeno succede. Sembra che la musica sparisca, si fa sempre più bassa. Più bassa. Fino a che non riesci ad ascoltare più niente. E poi. Con uno scatto meraviglioso di vita riprende ed esplode. Ed è bello. Io ringrazio Dio di tante cose. In particolare di queste braccia e queste mani che possono scrivere, che possono scattare foto, che possono accarezzare il volto di salvatore, che possono coprire con la coperta mia nonna la sera, che possono abbracciare un’amica che non vedi da tanto, che possono fare il segno della croce in una chiesa. Ringrazio delle mie gambe che possono saltare con la musica, che possono farmi nuotare, che possono andare e farmi sentire di stare andando. Lo ringrazio della persona senza braccia e senza gambe che mi ha fatto incontrare ieri sera al concerto della bandabardò, lo ringrazio di avermi posto davanti la gioia per la vita che aveva questa persona.

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