Photo: virginia

20/11/12

vite

Ho trascorso questi ultimi tre giorni a mettere le mani nel passato di due persone che non ci sono piu, i miei nonni. Ho trovato tutta la loro vita e tanti pezzi del mio passato tra le loro cose. Il mio passato assorbito dalle mura di quella che e' stata la loro casa. E li ho visti, i miei nonni tra quelle cose, tra quei mobili, ho sentito le loro voci, ho visto mia nonna al mattino che si svegliava prima di tutti e con un passo silenzioso andava in cucina a preparare il caffe, ho visto mio nonno che infilava la camicia a righe cucita su misura dal suo sarto  e tirata fuori dai cassetti da mia nonna,  ho sentito le loro voci, le loro risate. Non so se succede ancora oggi che in una casa ci sia la vita intera di due persone, e pezzi di vita dei loro cari. Vestiti, residui di stoffe, pezzi di cotone, scatole di medicine, numeri di telefono scritti a mano su pezzi di carta, biglietti di auguri da familiari lontani, bollette pagate, certificati, documenti, immagini di santi, fotografie in bianco e nero, giocattoli di nipoti, bottoni, lenzuola, fazzoletti ricamati, stracci ricavati da vecchie lenzuola a fiori, bomboniere ancora legate a confetti, fiori finti colorati, tazzine buone da conservare, tazzine meno buone da usare, e tante tante tante cose varie incatalogabili, cose testimoni dei loro pensieri, delle loro indecisioni, le loro paure, le loro felicita, i loro ricordi, la loro quotidianita, i loro sogni.  Negli ultimi tre giorni ho aperto armadi e cassetti di una casa silenziosa dove non si sente piu l'odore del caffe, ne' lo scroscio dell'acqua, dove la luce non filtra piu dalle tende maestose creando quel chiaro scuro rassicurante e intimo. Ho aperto armadi e i fantasmi mi hanno accolta e con loro ho pianto l'assenza di odori, suoni, l'assenza dell'anima di quella casa, l'assenza dell'amore. Non e' vero che le cose sono solo cose. Non e' cosi. Le cose riempiono la nostra vita e dicono di noi, sono belle e vive quando ci siamo, silenziose e sole quando non ci siamo piu. La borsa che mia nonna metteva per uscire finche mia nonna era in vita era piena della vita di mia nonna, era piena di mia nonna, era parte di mia nonna. Ora che lei non c'e' piu e' una borsa triste, e' un oggetto che non appartiene piu a nessuno ma e' impregnata di cio che e' stato e che non sara piu, e' impreganto di assenza. Negli ultimi tre giorni il passato e' venuto allo scoperto e ha vinto trovando un presente debole, ho voluto che quel passato mi prendesse e mi scuotesse e mi facesse tutto il male che deve farmi, ho dormito tra le lenzuola scelte, comprate, lavate e riposte da chi non c'e' piu, ho dormito sul letto dove dormivo con i miei nonni, ho dormito sentendo il suono del silenzio quando non e' arrivata la buona notte con la preghiera della sera, ho dormito circondata dalla carta da parati a fiori ingiallita che ormai era solo una carta ingiallita, e mi sono svegliata senza abbracci e senza sorrisi. Mi sono svegliata sola. Dopo piu di un anno e mezzo dalla scomparsa di mia nonna forse questo e' stato il mio vero saluto, piangere e muovermi in quella che e' stata sempre la casa della mia serenita', della mia gioia, toccare e riporre pezzi per avere l'illusione di conservare in quei pacchi un po di quella felicita e di quell'amore. Per avere l'illusione di tenere insieme la mia vita che sento sgretolarsi senza che io possa fare niente.

08/11/12

novembre

ci sono certe giornate che senti un peso sul cuore e capisci che e' una giornata di lutto ma non sai e non ti spieghi perche.
sai solo che piangeresti lacrime di cordoglio per qualcosa che se n'e' andato, che non c'e' piu.
succede dai primi attimi del mattino, quando apri gli occhi e senti che il mondo e' pesante e vorresti richiuderli e far trascorrere la giornata senza di te.
ti alzi, ti trascini in bagno e inizi a cercare nei punti piu reconditi della tua mente, e del tuo cuore, una spiegazione alla tua tristezza e alla tua voglia di piangere.
pensi alla sera precedente, cosa hai fatto? chi hai visto? e' stato qualcosa che altri hanno detto, che hanno fatto? no, non riesci a trovare degli elementi apparentemente logici.
allora fai finta di niente ma ogni tuo movimento e' accompagnato da questa tristezza, non riesci a sorridere.
allora capisci che e' semplicemente il giorno di una morte. dentro di te e' morto qualcosa, un sogno, un speranza, un'illusione, o forse hai rinunciato a un affetto.
o e' morto un progetto, un entusiasmo. oggi e' una giornata di cordoglio. e' cosi, a un certo punto si fanno delle scelte che ne uccidono altre e arriva il momento di piangere per cio che non accadra, che non puo accadere e bisogna farlo, bisogna accettarlo per poter far spazio a cio che si e' deciso di vivere e a progetti nuovi, a nuove speranze.
io non so cosa sia morto in me oggi, ma qualsiasi cosa sia stato l'ho perso con dolore come sempre quando c'e' una perdita, un'assenza.