c'erano tulipani viola oggi in mezzo al tavolo, nove per l'esattezza. i tulipani sono dei fiori che non ho mai amato eccessivamente per la loro troppa delicatezza, eppure negli ultimi anni quando ci sono mi rendono serena, se non felice (si puo' dire felice?). attorno ai tulipani eravamo in dieci, ed eravamo tutte donne. donne di nazionalita' diverse, ognuna con la propria nazionalita' nell'espressione, nello stile, nel modo di parlare. la delicatezza, eccessiva come quella dei tulipani, delle donne francesi, Claire e Annemarie; la rigidita' quasi tenera di Sabine, tedesca; la fresca allegria della scandinavia in Luise; l'essere scazzato ma equilibrato da un filo di hippie in Noemi olandese; la schiettezza e la semplicita' delle mie italiane, Daniela e Giulia; la durezza di Halina, dell'est ma ancora non so di dove; e poi Jenny inglese, "carattere" non ancora identificato, inglese appunto. e io con loro, fra loro, le osservavo, poi contavo i tulipani e le ascoltavo parlare di libri, e di scrittori con entusiasmo. le sentivo ridere. e ancora osservavo i tulipani viola, chiusi, e ho pensato che si apriranno stasera mostrando la loro bellezza, quando nessuno sara' in ufficio ed e' un peccato. o forse a pensarci bene non lo e', anzi un fiore che insegna ad attendere credo sia' proprio qualcosa di speciale. cool.
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