Photo: virginia

30/04/10

ma perche' si chiama dente questo qua che scrive ste cose meravigliose

Parole che ho cancellato dal vocabolario
ce ne sono una dozzina e anche di più
ho cominciato da quelle che si sa che son delle bugie
come per sempre che fondamentalmente è uguale a mai
e tu ti permetti di tornare in auge dopo così poco tempo
neanche fossi un movimento artistico
una moda una mania
e poi come diavolo ti vesti
io che ti ho sposata senza anelli
ed eri bianca e avevi tante cose nella testa
e poi ricordo avevi tutti gli occhi illuminati
e mi leggevi tante poesie
e una notte che mi illuminavi
ho pensato qui non manca niente anche se non è così

a tutti i baci che mi hai dato ho dato un peso
così da non farli andare via

poi mi hai detto che hai pensato che volevo divorziare
perchè ti ho trattata male solo che una settimana fa
sapessi il male che mi hai fatto
quando mi hai cacciato a calci in faccia da una vita
che pensavo fosse solamente mia
ma si sa che tutto quello che si sa e che si conosce
spesso dista dalla verità
così ho finito con il cancellare
oltre alle parole le persone che dicono bugie

a tutti i baci a cui ho voluto dare un peso
è bastato un soffio per volare via 

28/04/10

l'odore caldo dell'estate

ieri sera dalla finestra della cucina si vedeva il cielo sfumare, l'azzurro chiaro diventava blu scuro, erano le 9 e mezza e c'erano ancora queste pennellate di luce nel cielo. ma la cosa che piu mi ha riempito di positivita' era l'odore, l'odore caldo dell'estate. mi sono intrattenuta nella piccola cucina, che forse paradossalmente e' il posto che piu amo della casa (paradossalmente perche' la casa ha tante stanze meravigliose), e' piccolina ed intima, non abbiamo un lampadario, o meglio ce l 'abbiamo ma non funziona, per la luce usiamo tre lampade poste in angoli diversi che rendono questo angolo ancora piu magico. ieri ne e' bastata una, quella piu piccola, posta sul cesto del pane! ho lavato i piatti dopo cena e ho messo a bollire l'acqua per il solito te', aspettando anche che finisse la lavatrice. Julian aspettava pure lui la lavatrice, e si e' messo di la, davanti alla porta del giardino a suonare il pianoforte. una musica leggerissima, sottile e coinvolgente. sono momenti questi a cui non c'e' molto da aggiungere, non hanno un significato particolare, ma in quel momento non avrei voluto stare in un posto diverso e questo e' bello. con l'odore di queste serate arrivano inevitabilmente ondate di ricordi, di immagini. qualche settimana fa ho messo le mani nella terra per fare un po di giardinaggio e forse l'ultima volta che l'ho fatto avevo tra i 10 e 12 anni? gia'.

22/04/10

all the wonder of this world

My dearest,

Of all the many people we meet in a lifetime, it is strange that so many of us find ourselves in thrall to one particular person. Once that face is seen, an involuntary heartache sets in for which there is no cure. All the wonder of this world finds shape in that one person, and thereafter there is no reprieve, because this kind of love does not end, or not until death -

Rosie Allison, The Very Thought of You

08/04/10

what a wonderful life

cosa lega londra alla mia infanzia? niente. eppure in questi giorni, esattamente martedi scorso, mentre mi recavo a cena dai miei ex coinquilini (ebbene si ho gia' degli ex qualcosa in questa citta', ho gia' un passato!) passeggiavo fra i viali fioriti e sono stata invasa dall'odore della mia infanzia. con tutto il freddo, la pioggia, il grigio non mi ero assolutamente resa conto che intanto la primavera se n'e' sbattuta dell'inverno e ha fatto fiorire gli alberi. fiori rosa e bianchi in ogni angolo verde della citta' e giacinti gialli. ma non era il semplice odore dei fiori, c'era qualcos'altro. l'aria, il terreno bagnato, l'erba e tutto il resto e qualcosa in piu, mi hanno trasportata per qualche attimo a torre del greco e ho sentito di avere 13 anni, e davanti a me si e' materializzata la campagna dei miei nonni, dove trascorrevo gran parte dei miei pomeriggi primaverili... e... e non era una semplice immagine ero io nel passato, o il passato nel presente... insomma, qualcosa di simile a cio che succede al narratore della ricerca del tempo perduto, che mangia la madeleine.
intanto mi preparo per  un weekend di abbracci, quelli del fratellino tore, e quando penso a quanto mi mancano le sue braccia che mi stringono penso a quanto questa citta' sia avara di calore umano. puoi vedere e soprattutto sentire le strutture che imprigionano le persone e che le tengono distanti da te, e chissa', forse anche da loro stessi. inutile, anche se non ti conoscono ti chiedono come stai, ma e' lo stesso come stai che ti chiedono dopo 6 mesi, e forse fra un anno potro dire che e' ancora lo stesso. magari si avvicinano per baciarti ma li vedi tesi come se stessero pensando "ok facciamo in fretta e ristabiliamo la distanza di sicurezza".