Photo: virginia

05/01/08

italian trash

Sto seguendo le notizie solo dai vari tg. Il problema alla caviglia non mi permette ancora di uscire e quindi ancora niente giornali. E sono sempre altrove rispetto a ciò che accade nella non-più-mia città. Ciò limita molto il mio punto di vista. Detto questo, credo stia accadendo qualcosa di importante. Qualcosa che in Italia è ormai raro vedere. Il popolo in rivolta. Gente incazzata. La protesta si manifesta evidentemente in diversi modi, condivisibili o meno, ma è finalmente protesta. Finalmente. Finalmente. In una terra che non fa altro che ricevere accuse, critiche, giudizi e, è il caso di dire, monnezza da ogni dove, si è levato finalmente un grido. Non mi chiedo a cosa porterà tutto ciò. É il voler farsi sentire che mi importa, in una Italia che sta spesso zitta a guardare e a farsi guardare con sorrisi ironici e di superiorità, da chi sta fuori. Un’Italia che non sa fare altro che difendersi, davanti ad accuse quasi sempre sensate e fondate, con la solita filastrocca sole, mare, spaghetti e pizza. Un’Italia che fra tutte le debolezze e fragilità ne ha una in particolare, quella della frammentazione: nessuno fuori da Napoli credo senta che questo problema sia un problema italiano. Siamo sempre molto bravi a tirarci fuori, a guardare dall’alto ciò che invece accade in casa nostra. E se in ogni regione – non mi azzardo a dire in ogni città – si facesse finta di sentire un po’ di quella puzza? Se quei manichini, considerati scandalosamente macabri, fossero appesi in tutta Italia? Cazzo. Quel giorno forse potremmo sentirci italiani senza legare questo termine solo a una vittoria della nazionale. Quel giorno potremmo sentirci italiani e non solo milanesi, torinesi, romani, napoletani... buona vita a tutti.

Nessun commento: