Photo: virginia

09/11/10

A friend, a coffee and London

Vorrei scrivere di piu e non accetto di non farcela. Allora analizzo il perche. Saranno le otto ore in questa stanza asettica davanti ad una finestra che da' su un muro e dietro al muro un TESCO, catena di supermercati dalla qualita' bassissima, dove regna la globalizzazione. Saranno le tre ore che passo sotto terra, un po al mattino e un po alla sera, spostandomi da una parte all'altra di questa immensa citta'. sara' che poi rimane il tempo per la spesa, o per un piatto di pasta e un bicchiere di vino, due risate davanti a friends e... e non mi piace.
Sabato e' successa una cosa rara qui a londra: vagare per la citta' con un'amica senza una meta ben precisa.
Io e Silvia dovevamo andare a vedere la mostra di Gauguin alla tate modern, era un secolo che cercavamo di organizzarci e un secolo che avevo proprio voglia di immergermi in un po di arte. Sabato freddo, invernale, quelli belli con il cielo pulito e con il freddo pungente. Arrivate alla tate ci hanno detto che avremmo dovuto prenotare, tutto pieno. Ecco, nella lista delle cose che odio di questa citta' c'e' questo: bisogna prenotare tutto, niente spazio all'improvvisazione!! ok. Prenotato il nostro Gauguin per il mese prossimo - ebbene si, in due non siamo riuscite a trovare una data prima del 3 dicembre! - ci incamminiamo verso non si sa dove. Io adoro la zona south east di londra, adoro il lungo tamigi, adoro quel pezzo che dalla tate arriva fino al london bridge. cominciava a fare buio e senza accorgecene ci siamo ritrovate a vagare in una londra dell'ottocento, pub, case, ponti e lampioni iniziavano ad illuminarsi e all'improvviso siamo sbucate a borough market, nel momento in cui i mercanti cercano di vendere le ultime cose e le persone si fanno ammaliare dai profumi, dai colori e ingannare dal languorino che ti prende alle 5 di pomeriggio. Ammaliate ci siamo comprate una specie di crepe e ovviamente alla bancarelal dopo allo stesso prezzo abbiamo trovato uno sfiulatino con prosciutto e formaggio! Ma io avevo dato i miei ultimi tre pound per quella crepe, quindi foto ai panini e via. Un mercato che finisce e' davvero affascinante, la gente e' stanca ma soddisfatta, si ferma a chiaccheirare, qualcuno urla l'ultimo affare della giornata, c'e' chi ha fretta di tornare a casa dopo una giornata al freddo, c'e' chi pulisce e chi mette apposto. Io mi sono incantata davanti al fioraio che rientrava fiori bianche e rossi. Accanto al fioraio ci siamo infilate in una caffeteria e li e' stato il culmine della bellezza. Monmouth Coffee e' un posto dove io ci passerei le ore, vi dico solo che al centro di questo posto c'e' un tavolo di legno grezzo, lungo dove tutti possono sedersi e in centro c'e' pane e marmellata. Il caffe' non e' solo caffe', ma e' caffe' con miscela dall'Africa, dall'America centrale, dall'America del sud  o dall'Asia. Decidi tu. Lo zucchero viene dalla Costa Rica e il latte da una fattoria nel Somerset. Al caldo abbiamo chiacchierato delle nostre diversita' e abbiamo riso e pensato e poi ci siamo salutate e io ho pensato che nello stesso pomeriggio londra la puoi amare e odiare. E anche nello stesso post di un blog.

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