Anche se sulla stampa c’è la mia bella faccina con sotto un “dice sconsolata virginia” io sconsolata non ero. Certo neanche a 15 anni ho aspettato due ore per un biglietto e non avrei mai immaginato di farlo per i subsonica. Ma il biglietto l’ho preso. Energia pura il concerto. Tante le canzoni vecchie. Belle quelle nuove. Bello il loro mimetizzarsi con le luci. Poi, anche se so che qualcuno non sarà d’accordo, vedere Samuel muoversi sul palco al ritmo della sua musica e delle sue parole... come dire?... è stato interessante. Davvero interessante. Insomma quelle due ore di umidità ad aspettare che uscisse fuori il biglietto da qualche parte sono valse. Certo inconcepibile avere sul parterre qualcuno che non solo non ha mosso di un centimetro il proprio corpo durante il concerto, ma era anche abbastanza infastidito dai salti e dai balli. Avevano forse sbagliato concerto? dovrebbero rilassarsi un po’ di più? Mah. Dopo i marlene a cuneo e i subsonica a torino sono convinta che sarebbe il caso di sentire le band nelle proprie città. Quel qualcosa in più.
2 commenti:
immagino (la storia dei gruppi e delle loro città). devo immaginare anche che si tratti della stampa di oggi?
immagini bene. l'articolo mi fa proprio ridere. ed è meglio che io rida, visto che sono una sconsolata al suo primo concerto dei subsonica (in realtà gli avevo detto ke li avevo già visti gratis) e alla quale erano state dette bugie sull'esistenza di biglietti in biglietteria. però per quanto il fotografo sembrasse ubriaco in foto nn sto male. il mio angolo di celebrità.
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