Photo: virginia

23/08/11

sotto questo cielo cattivo bevo caffe irriconoscibile dal colore incerto.

e mentre agosto finisce com'e' iniziato, bagnato dalla pioggia e oscurato dal cielo, io mi trovo sempre meno coinvolta nella vita intorno a me.


amo tornare a casa, accendere le lampade. amo il silenzio di casa e amo il rumore dell'acqua che faccio scorrere nella vasca.

adoro il profumo che viene fuori quando verso le gocce di lavanda nell'acqua bollente.

in camera mia e' un po sempre inverno. vuoi perche non ho mai tolto il piumone dal letto, vuoi perche le pareti hanno colori caldi invernali e vuoi perche nove giorni su dieci il cielo e' buio.

ho rallentato la lettura, le troppe voci dentro me mi disturbano. ma comprerei mille libri, per avere fra le mani mille vite, mille possibilita' di piacere, mille delusioni, mille incognite, mille suoni, mille milioni di parole, mille forme, mille colori, mille scelte diverse, mille inchiostri, mille carte, mille odori.

e non so perche ma se chiudo gli occhi e cerco di trasportarmi in un qualche luogo, mi ritrovo al cimitero di stoccolma dove siamo state io e alessandra due anni fa. un cimitero che e' diventato sito unesco, dove le anime vagano fra gli abeti alti. ricordo che io e ale ci siamo all'improvviso fermate in mezzo a questo bosco silenzioso e abbiamo respirato l'odore unico che la pioggia faceva venire fuori dalla terra e dagli abeti, dalle cortecce e dalle foglie. siamo state con la testa in su a guardare dove finivano gli alberi e a farci accarezzare da quella pioggia sottile. eravamo in un posto dove la vita colorata di verde incontrava la morte colorata di terra, non riuscivamo ad andarcene.

sotto questo cielo cattivo bevo caffe irriconoscibile dal colore incerto.

11/08/11

di dolore in dolore, il dolore passera


vorrei scrivere di risate e di abbracci. di cieli blu e di fiori gialli e rossi. vorrei scrivere di energie positive. vorrei scrivere di sole, di mare, di gente, di libri, di film, di amori, di amicizie. vorrei scrivere di cazzate e di vino bianco e di pizze; di tetti e di piazze; di tende che svolazzano e di musiche lontane in sottofondo.

vorrei lo giuro, lo vorrei.

vorrei essere forte come gli attori dei film.

e vorrei pure avere tanti bicchieri da rompere. vorrei prendermela con qualcuno. essere arrabbiata con qualcuno. e vorrei che il tempo mi ritornasse amico.

invece no. invece la vita all'improvviso ha deciso di giocare con me a braccio di ferro senza avvertirmi

ancora e ancora e ancora.

cosa si fa quando all'improvviso la realta diventa quell'incubo dal quale ti risvegliavi sudata e senza respiro? cosa si fa?

non lo so. non lo so cosa si fa. intanto trattengo il respiro, e siccome la vita e' diventata un incubo vorrei addormentarmi per ritrovare un po di serenita.

03/08/11

magie

perdo parole nell'andare. cadono nei tombini vittoriani dove i ladri di parole attendono, fiduciosi nelle mie distrazioni
e all'improvviso io le cerco e non le trovo, ma giuro che c'erano, ma come ho fatto a perderle? 
e allora mi rattristisco perche avevo faticato nel cercarle e nel trovarle
ci deve essere una crepa attraverso la quale le distrazioni spingono giu le parole approfittando dei mie silenzi.
le parole scviolano a mia insaputa e vanno nei tombini, dritte nelle menti dei ladri di parole.
ma come sara mai parlare con i ladri di parole? soprattutto quando tu non ne hai piu. saranno sempre loro i piu forti, credo.
la mia mente si impoverisce, e io allora ricomincio la ricerca, ma mica e' facile qui in questa citta. avara di tutto ma soprattutto di parole.
perche lei lo sa, la citta, certo che lo sa, quanto le parole siano importanti per sopravviere qui
a volte pero succede che io e le parole smarrite nel tempo ci riconosciamo.
il fatto e' che i ladri non ce la fanno a reggerle e queste allora straripano dalle loro menti piccoline - i ladri hanno menti piccoline, si - e cadono ovunque.
quando io e le parole ci riconosciamo la mia gioia fa l'occhiolino alla distrazione.
in quel momento, allora io capisco.
quando perdi qualcosa di cosi prezioso ti fa tanto male e sembra che ci sia un vuoto pesantissimo e ti viene anche da rimproverarti.
ma in realta se riesci a non farti schiacciare dalla disperazione, che io lo so, ama provocare e farti cadere
ti accorgi che dentro te rimane la forma di cio che hai perso, l'assenza diventa presenza.
ti accorgi che cio che perdi ritorna. in qualche modo. 
la vita, questo mistero meraviglioso, decide che da qualche parte un giorno tu possa rincontrare cio che hai perso sotto altre forme, certo.
e' una magia.
a volte si chiamano ricordi, a volte sogni, a volte casualita (ma dicono che queste ultime si fanno chiamare cosi, ma sono qualcosa di piu. dicono)
a volte sono degli odori, a volte dei sapori
io e le parole perse capita che per un istante ci rincotriamo in posti bellissimi e ci sorridiamo e non ci arrabbiamo piu.