Photo: virginia

25/05/11

valigia


Due libri del passato; la canottiera nera dimenticata la volta scorsa; parmigiano e caffe'; un cioccolatino; il sorriso di salvatore; gli occhi semi chiusi di mia nonna; tutto in borsa. ho dimenticato qualche foglia di basilico dei miei e i campi di papaveri.

Lascio la verdissima umbria e arrivo a Londra nel giro di pochissime ore. Cosi poche che mi gira la testa. Cosi poche da farmi notare che la gente a Londra e' triste. Almeno le persone sedute davanti a me nella metro. Sguardo perso nel vuoto. Zero espressione. Blank. 



Questa per me ho deciso che sarà la settimana del rimboccarsi le maniche e cercare di ridare fiducia a questa terra, socialmente parlando. Voglio mettere nello sgabuzzino per un po' stanchezza, pigrizia, malinconia e  i vari tanto-questi-non-ce-la-possono-fare, e anche il mio spazio-virginia. Questa settimana via tutti i pensieri negativi nei confronti di Londra e spazio a nuove energie e nuovi entusiasmi. 
E' inutile nuotare contro corrente, meglio seguirla e trarre piacere dalla nuotata. 

Ho iniziato stasera vedendo Isabella, chiacchiere, risate, un confronto sulle nostre vite. 
Domani un evento di fotografia, una mostra, uno spazio creativo nell'east london. 
Giovedì al concerto dei quintorigo a brick lane con Alessandra. 
Venerdi forse national portrait gallery o forse tate modern.
Sabato festa di Giulia. 

Voglio rilassarmi e non e' detto che io possa farlo solo scappando dalla vita sociale. Sono stufa di essere schiava della mia stanchezza, causata poi dai ritmi di questa città che in fondo, e' palese, io non accetto, e allora diventano drammatici. La mia stanchezza diventa una tragedia. 

Voglio riaprirmi e confrontarmi con persone e situazioni nuove, ne sento il bisogno, e lo faro così come sono ora, in questo momento particolare e delicato della mia vita. Senza pretendere di essere altro. 
  
Tanto lo so che arriveranno di nuovo i momenti di ritiro, i momenti di rifiuto, e la mia casa circondata dal silenzio al nord di londra mi accogliera come sempre.

Tra qualche giorno seminerò papaveri rossi. E il mio giardino tornerà a sorridere.


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