Photo: virginia

08/02/11

“I wished I had died before I loved anyone but her.”

Ieri notte in una valle di lacrime ho finito il libro che stavo leggendo e che ho letteralmente divorato. La mia realta per una settimana e' stata il libro, poi mi fermavo per lavorare o per fare spesa, cercando il prima possibile di ritornare alla mia lettura. Poche volte un libro mi fa quest'effetto devastante. Stavolta mi sono impersonificata talmente tanto da sentire il bene e il male della storia. Esperienza meravigliosa ma anche destabilizzante in un certo senso. Il libro e' The Paris Wife e sara pubblicato in the UK il mese prossimo (leggere i libri prima di tutti e' un privilegio del lavoro che faccio ma e' un peccato non poterlo subito condividere con gli altri - la lettura al contrario di cio che si pensa puo essere un'attivita' molto sociale!). So che in Italia sono stati venduti i diritti e presto dovrebbe uscire per Neri Pozza.
Il romanzo e' basato su fatti veri, date una lettura a questa intervista fatta all'autrice ma non leggetela fino in fondo perche svela delle cose del romanzo. Scrittura molto coinvolgente, semplice e con un ritmo veloce. Ci sono molti dialoghi ed e' tutto raccontato in prima persona dalla protagonista, Hadley, la prima moglie di Ernest Hemighway, la "moglie parigina".
Il romanzo e' prima di tutto una finestra sul mondo femminile, fatto di fragilita', di sogni, di paure, di passioni, di conflitti e di forza inaspettata. E questo mondo incontra quello di Ernest Hemingway, uomo ma soprattutto scrittore, anche se ancora 21enne. E cosi ha inizio una storia di passioni, di amore, di confronti. Si ciberanno l'uno dell'altro ma in modo diverso. Ovviamente da donna ho odiato profondamente l'egos spropositato e dominante di Hemigway, da amante delle parole ho amato l'apparizione di scrittori cone Fitzgerald, Pound, Stein. Da lettrice ho vissuto tutto cio che ha vissuto Hadley per la durata delle pagine. Il potere delle parole.

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