"Mi ha cresciuto in una stanza ispessita dai libri, che produsse l'effetto di vederla ingrandita quando fu sgombrata da un trasloco. Ma finche ci dormivo dentro era immensa: si allargava di pagina in pagina sfogliata. Mi parlava in italiano, quello senza accento dei suoi libri, facendo biforcuta la mia lingua, napoletana per una buona meta'. Tra noi l'assenza fu opera mia. All'eta' buona a tutto dei diciotto anni lasciai non solo il tempo trascorso con lui, ma quello futuro, che aveva apparecchaito per me negli anni, con la premura della premeditazione. Lasciavo nelle sue stanze tutto il tempo passato e tutto l'avvenire immaginato, tenendomi un presente immaginario."
"Tra i suoi scaffali ho conosciuto l'arembaggio agli occhi di pagine e di storie magnifiche. Tra le montagne riconosco la sua volonta di togliersi dal tumulto, di procurarsi la distanza urgente. Scalo, mi struscio sopra la pietra ruvida, compatta, sopra il vuoto delle pareti come sopra quello delle pagine, toccando in superficie. Dai suoi libri, dalle montagne ho ricevuto l'uso di sfiorare."
Quando metto piede a Napoli, ormai sempre piu raramente, una delle prime cose che faccio, dopo un caffe', e' quello di passare da Dante e Descartes (libreiria e casa editrice). Spesso succede che li poi prendo il secondo caffe'. Ma e' un caffe diverso. Il primo e' un caffe che prendo con la citta', caffe' della riconciliazione, del ritorno, della nostalgia. Il secondo e' il vero caffe', quello che si prende quando passi a trovare un amico, quello che devi assaporare mentre si parla di libri, di scrittori, di cultura, di disagio, di sogni e di realta'. Quello che rallenta il passo. Entrare da Dante e Descartes non e' entrare in una semplice libreria, e' entrare nel concetto puro di libreria. I libri non sono sistemati per ordine alfabetico o per ordine di paese o per chissa quale altro ordine logico. I libri stanno la per la loro bellezza e non hanno ordine. Lo decide Raimondo. E poi, sono dappertutto. Su tavoli, su scaffali, per terra, sopra, sotto. Ovunque e tutti mischiati. Un libro appena pubblicato puo stare accanto ad un libro di 50 anni fa, che ovviamente Raimondo ha. Entrare da Dante e Descartes vuol dire incontrare Raimondo e il suo amore incondizionato per quello che fa. Nella sua libreria entrano tutti, ma sono pochi quelli di passaggio, anche se la libreria si trova a via mezzocannone tra il via vai degli studenti universitari e all'ombra dei negozi di abbigliamento che invadono il rettifilio. Chi entra da Dante e Descartes entra perche vuole proprio entrare li, perche sta cercando quel libro, perche vuole quel consiglio, perche vuole fare due chiacchiere e prendere un caffe. Tutto questo si puo da Raimondo. Da lui ho incontrato nel corso degli anni, scrittori, filosofi, artisti.
E quando esco da Dante e Descartes ho sempre qualche libro ovviamente, sempre meno di quanti ne vorrei prendere e comunque non credo mai di aver pagato un libro a prezzo pieno, Raimondo ha sempre voluto farmi uno sconto e no, non esistono carte fedelta' - da Dante e Descartes sei fedele alla scrittura, al libro, alle parole, al luogo, alle persone non ad una brand.
Uno dei libri che di solito porto sempre via dopo essere stata da Dante e Descarte e' quasi sempre un libro di Erri de Luca, amico di Raimondo. Tu non c'eri l'ho preso sabato, 40 pagine, un sorso di poesia, come sempre. Un'assenza, come spesso.
E il confronto con l'editore e il libraio e l'amico di Erri, Raimondo su questo libricino mi ha riempita di gioia. Il libro edito appunto da Dante e Descartes costa solo 5 euro, Raimondo me ne ha fatti pagare 4, io gliene avrei dati 10.
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