Photo: virginia

21/01/11

canto pe nun suffri'

mentre andavo verso brick lane facevo tutti i miei ragionamenti, la mia mente non sta ferma un minuto. ho avuto parecchie spese sto mese, e il podologo (ahah non e' una parolaccia ma qualcuno che ti dice come camminare e che si piglia pure un sacco di soldi per dirtelo, e anzi poi ti dice che cammini male e ti fa spendere altri soldi per camminare bene!!) - e il weekend a napoli fatto e quello a torino che faro e natale, e questo e quell'altro. com'e' possibile che sono anni e che ritornano puntualmente le stessse preoccupazioni. se faccio questo certo non potro permettermi quest'altra cosa. lo shopping manco a nominarlo, faccio finta che le scritte SALE sulle vetrine siano in italiano e a me il sale non serve, thanks. quali contorsioni mentali. allora vai all'origine e l'origine e' che ho scelto io tutto questo, ho scelto io di lavorare con i libri, con le parole, ho scelto io di non considerare ne' i soldi ne' la possibilita di lavorare quando ho deciso cosa studiare. e intanto camminavo, ma si, sto concerto costa solo 5 pound e poi non sei uscita tutta sta settimana, e poi e poi e poi... e poi e' arrivato francesco di bella.

si, francesco di bella il cantante di questo gruppo underground napoletano - i 24 grana - sul palco di un locale nella alternativa brick lane, la bella est london, ha fermato o forse rimescolato tutti i miei pensieri. li ha calmati, giustificati, fatti evaporare, alleggeriti. io ero ammaliata dalla gioia di questo ragazzo nel cantare e nello stare su quel palco davanti a noi. uno dei pochi cantanti, forse l'unico, che ho visto sorridere mentre cantava, il suo cantare era un continuo rapportarsi a noi pubblico, mai chiuso nel suo mondo come spesso i cantanti fanno. sembrava ci stesse parlando ad uno ad uno, sembrava stesse raccontando. incantata. si mi sono accorta ad un certo punto che ero incantata, non solo dai testi delle canzoni meravigliosi ma dal vedere come questi ragazzi e la loro passione erano un tutt'uno. e ti accorgi da ste cose quanto nella vita sia fondamentale trovare il proprio modo di esprimersi, riuscire a dire, a pensare, ad essere attraverso qualcosa e' importantissimo. vitale.

i 24 grana mi ricordano l'estate al lago quando mi ci porto' stefano al loro primo concerto e li' incontrai giovanni, uno dei nostri diversi incontri fortuiti di quel periodo. e poi mi ricordano invece l'estate napoletana, una recente, nel 2009, la mia estate di ricostruzione diciamo, e anche ultima estate italiana, un altro amico, nunzio mi porto' a sentire francesco di bella che suonava da solo al pompeiLab in un posto carinissimo a pompei.

insomma, "vesto sempre uguale e nun so mai crisciut" ... gia', cio che pensavo io per strada mentre andavo al concerto e ora dopo il concerto mi e' rimasta in testa questa canzone e mi sembra frase bellissima. vi, sara sempre cosi e vabene cosi. so esattamente il peso di ogni mia scelta piccola o grande, so il valore di ogni mio centesimo, so l'importanza delle mie uscite e delle mie sere a casa, so quanto vale riabbracciare mio fratello perche so quanto e' doloroso non essergli sorella a casa. "non vedo la paura vedo solo l'attesa espressa in un eccesso di fragilita'".

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