questa e' fantsastica... e devo dire che succede, ma come fai ad avercela con uno che lo dice?
anche se lo dice a frank?
e questa non dovrebbe essere un segreto
buon segreto a voi
v
inizierei a descrivere stoccolma dal palato: cioccolata calda affogata da panna sciolta e un filo di cacao, cannella e arancia sublimate in un indescrivibile cinnamon roll al Chokladkoppen che e' una caffetteria piccola, di legno, calda, colorata, con tanti cuscini sulle panche e vetri appannati (credo sempre in inverno). se poi dovessi descrivere stoccolma attraverso la vista mi viene da dire tanta acqua, tante luci, tanto verde, un po' di rosso, schiacciata dal grigio, con macchie di nero. l'acqua del mare del nord che veniva fuori all'improvviso appena giravi un angolo; le luci delle tantissime finestre e dei tantissimi lampioni che rendeva il buio precoce della citta' un po' piu' sopportabile; il verde degli abeti, altissimi; il rosso del cappello dei tomtar, il grigio del cielo senza sole e il nero dei tetti appoggiati su case colorate. in mezzo a tutto cio' le guglie delle chiese medievali. dal tatto invece viene fuori la mia lonely planet sempre fra le mani, e l'ombrello, e la lana dei calzettoni nei negozi o quella grezza dei tomtar, ma c'e' anche la pioggia fina e leggera sempre addosso. nelle orecchie la signorina della metropolitana che annuncia le stazioni; le parole mie e di ale che erano quasi sempre esclamazioni di stupore ogni volta che vedavamo, scoprivamo, realizzavamo un qualcosa. e poi c'e' l'odore, quello lieve del mare, quello forte degli abeti e della terra bagnata, delle spezie nel vino caldo, della cannella nelle pasticcerie.