Photo: virginia

16/12/08

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la pioggia è incessante. le arance sono nel cesto. i libri sparsi. le due caffettiere, quella da due e quella da quattro, sono una accanto all'altra. in un piattino ciò che rimane del panettone fichi e noci, una fetta e qualche briciola. il mio raffreddore permane. la febbre no. la valigia blu, avvolta da nastro adesivo per pacchi è accanto alla porta bianca. "deve essere ben sigillata" aveva detto il tipo della posta di piazza santa giulia. domani ancora un treno da prendere verso una casa che ancora non c'è. e tra un po' ancora un natale. e poi ancora un gennaio. io e tore abbiamo fatto l'albero e il presepe, e purtroppo ha vinto la mia mano nello scegliere le palline e i pastori che "ci stavano bene". nella mia impossibilità di far vincere le sue scelte improbabili di palline e pastori io mi sento tristemente troppo adulta e ovvia.

02/12/08

tore non mi hai fatto il regalo? no, ma nn ti preoccupare nina babbo natale ne porterà tanti!!

La giornata sembrava essere iniziata male, molto male. Con un virus infiltrato nel pc e una discussione telefonica che sai ti lascerà un cattivo umore almeno per tutto il giorno. Cielo grigio, vento, pioggia e grandine. Cosa si fa in una giornata così? Per di più in un paesino insignificante dell’Umbria? Si inizia a fare colazione. Al bar. Cappuccino e cornetto, ed è possibile avere un po’ di cacao? E lei mi guarda come se avessi chiesto, è possibile avere 100 euro? Signora, lei non capisce, oggi mentre fuori diluvia, mentre il virus sta distruggendo il mio pc, mentre i negozi sono chiusi perché è lunedì, e mentre anch’io voglio far finta di niente sarebbe anche l’anniversario della mia nascita, nonché il trentesimo anniversario. Quindi il cacao sul cappuccino è d’uopo, se non d’obbligo. Dopo un’oretta passata al bar, in verità aspettavo che il coglione con la macchina dietro la mia andasse via, per poter fare solo cinque manovre e non quindici, dicevo dopo un’oretta vado a prendere Repubblica in edicola. Non c’è. Non c’è Repubblica??? Niente Repubblica. Con l’espressione di quando apro il frigo e non trovo il latte, il barattolo e non trovo caffè, la posta e non trovo quella mail, beh con quella espressione ho preso il Corriere. A me la mattinata bastava, o forse dovevo comunque farmela bastare. Però, comincio a pensare, certo un buon bicchiere di vino stasera con un buon amico, mentre fuori piove, mentre le edicole di Trestina non hanno Repubblica e i bar custodiscono gelosamente il cacao, ci starebbe bene. E ci starebbe bene un amico, un uomo amico che renda tutto leggero dando a quel tutto la giusta importanza. Allora ci provo, mando un messaggio a Stefano. Amo la pragmaticità degli uomini. La giornata è finita con un amico, un brindisi, un regalo.