Domenica ho rivisto un famoso film di De Crescenzo, dove cultura napoletana, luoghi comuni, paradossi, eccessi, piccole verità, folclore e un pizzico di filosofia popolare vengono mischiati per offrire un film piacevole e divertente. In questo film si fa una riflessione sul bene e sul male. Il bene è il dubbio, il male è la certezza. Io ho avuto e ho tutt’ora spesso a che fare con persone che non dubitano mai e credetemi non esiste cosa più frustrante che discutere con queste persone. Spiegare le tue motivazioni, sbatterti, gridare, motivare, è solo uno spreco di energie. Cercare di far capire che la verità non è una, ma ce ne sono tante, che bisogna uscire da sé e cambiare prospettiva e vedere che tutto cambia. Ma davanti a chi non dubita, a chi ha certezze tu diventi niente, e lo diventano le tue ragioni, le tue parole. Avere a che fare con queste persone ti debilita e ti rende nervoso, sbatteresti tutto per aria perché non riesci proprio a capire come è possibile che non si metta mai in discussione niente. Ma si può scegliere di non avere più rapporti con queste persone, e salvarsi dal grigio che scende su di te quando un rapporto diventa solo urla e spreco di energie. Si può decidere di chiudere perché tanto non c’è dialogo, non c’è confronto, non c’è crescita, non c’è scambio. Certo che quando l’altro in questione è lo Stato, rompere il legame non è così semplice. Il decreto gelmini è diventato legge. Manifestare, spiegare, urlare, far capire, chiedere, no, non è servito. Non serve. Perché dall’altra parte ci sono delle certezze e non si discute. A tutto ciò non c'è alcuna soluzione se non attendere, durante il telegiornale, le notizie di calcio e capire che tutto passa e che faticosamente, lentamente prima o poi si può anche andare in cima alla classifica. Non esistono certezze nella vita, appunto.
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