Photo: virginia

04/02/08

"ma la monnezza resiste a tutto"

Ogni volta che leggo un articolo di Saviano il mio respiro si fa veloce e faticoso. Mi fermo e ricomincio. E poi mi fermo e salto parole per andare avanti. Poi mi rendo conto di quanto sia illogico ciò che faccio e cerco di calmarmi e riprendo. Ma ormai una smania si è impossessata di me. Una frenesia. Dentro sento un magma fatto di rabbia, incredulità, e di altre forze irrazionali che vorrebbe esplodere. Mi verrebbe da strappare il giornale. Da prendere il telefono e chiamarlo e dirgli ma come fai? Ma come fai ad essere cosi spietato, analitico e chiaro. E mi verrebbe poi da dire all’Italia intera, ma state leggendo anche voi ciò che leggo io? E avete capito ciò che ho capito io? E niente? non succede niente? io piccolo essere insignificante, vorrei gridare e dire basta. E voi, voi tutti? Niente? La semplicità delle sue domande e delle sue risposte è spiazzante. “Perché non si è fatto nulla? Perché l’emergenza fa arrivare soldi a tutti. E quindi di emergenza si vive. Finita l’emergenza, finiti i soldi.” Nella sua semplicità, e perché no, ovvietà, questa cosa è tremenda. De Gennaro ieri da Fazio mi è sembrato equilibrato, competente, determinato, realista. Ma lui rimane lo stato. Saviano con le sue parole, con i suoi punti interrogativi, coltelli che vanno su e giù in una ferita che brucia e che non smette di sanguinare, Saviano è la gente. O meglio, è ciò che la gente non riesce e non può dire. De Gennaro chiede fiducia, e quanta la voglia al di qua dello schermo di fidarsi. Ma Saviano: “Eppure ricevono la massima garanzia che la loro situazione non peggiorerà. Ma da chi le ricevono? Da coloro di cui non si fidano più. Da coloro che hanno sempre appaltato lo smaltimento a ditte colluse, a uomini imposti dai clan di camorra. E chi deciderà quindi davvero la sorte dei rifiuti? Come sempre i clan. A loro non ci si può ribellare. Ma siccome allo Stato invece sì, spesso contando su una buona dose di pazienza dei reparti antisommossa, si fa ostruzione alle sue decisioni perché non accada poi che si inneschino i consueti accordi.” Caro De Gennaro, la fiducia non la si chiede. La si ottiene. Agendo. Facendo. Ci vuole tempo e pazienza, ha ribadito più volte ieri sera. Appunto. I napoletani diffidano, da sempre. E mai come ora questa diffidenza è necessaria. Anche se tragica.

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