Photo: virginia

18/06/07

lunedì torinese

C’era buona parte dell’alta borghesia torinese, sabato sera. Un livello di fighettismo molto alto. Uno di quei posti in cui scovi il giocatore di turno, che in questo caso era il piccolo pessottino. Che, apro parentesi, non riuscivo a non osservare pensando al suo tentato suicidio. Insomma fra camicie bianche sbottonate, tacchi alti e minigonne, donne “pittate” – direbbe mio padre – e uomini lampadati, io e qualche essere normale abbiamo festeggiato il compleanno del grande Gianmarco. Di solito quando capito in posti non miei, la prendo “a pacienz’ e ddio”. Ma sabato ero proprio insofferente. Ma, comunque, la serata una piega l’ha presa. Dopo un iniziale disorientamento il nostro spazio l’abbiamo trovato. Quattro risate genuine ce le siamo fatte. Due cazzate le abbiamo dette. Un mojto lo abbiamo bevuto. Martedì viene a salvarmi il mitico Daniele Silvestri. Con o senza qualcuno io ci sarò e come ai vecchi tempi griderò e saltellerò cohiba. Ho già rispolverato i vecchi cd. Eppoi, accorrete, il 2 ottobre ci sono i Police. In realtà i biglietti sono spariti sotto i miei occhi. Ma qualcosa troverò, ne sono certa. Buona vita a tutti.

Vi lascio questi versi molto dolci di de gregori:

Infondo non importa che i tuoi santi siano molti e che molti con un soffio spegneranno la candela / Infondo tu già sai che domani è un giorno lungo e che un altro verrà a dirti di amare i tuoi pensieri / E tu lo seguirai come fosse uno sparviero / Pauroso nell’orgoglio della sua fragilità

2 commenti:

Anonimo ha detto...

I biglietti per i Police usciranno, i versi di De Gregori sono effettivamente dolci, ma la cosa più bella è l'esistenza di un'espressione come "a pacienz' e ddio". Notevole, domani la ripeterò a tutti

vi ha detto...

mi dai proprio soddisfazione caro federico! si quell'espressione è proprio bella, dà proprio il senso di quello che vuole dire. e per fortuna ogni tanto vengono fuori da sole...