salvatore davanti a me ha sparso sul tavolo i pezzi di lego che gli ho regalato, e ci sta costruendo una casa. una casa con tre porte e 4 finestre, tutte appiccicate. una casa senza muri e con la porta da calcio all'interno e una piscina. quasi quasi lo invidio perché non vivo nel suo mondo di fantasia dove le case hanno 3 porte attaccate ma sono inesorabilmente invasa dalla razionalità. intanto il fuoco nel camino brucia e io continuo a mangiucchiarmi i torroncini che sono in centro tavola, e poi gli struffoli, e poi ancora un fico secco e magari un albicocca secca e un pezzo di melone e perché no, un po di parmigiano. scoppio scoppio ma non so che mi piglia, non riesco a fermarmi. tra lego e cibi vari e' passato anche il natale allora mi soffermo qui davanti al camino e capisco che mi sento sempre un po fuori luogo. strano il gioco delle identità, il gioco degli spazi, non ti riconosci più, soprattutto a natale, quando i ricordi entrano senza bussare e trovano solo pezzi di te. ma io sorvolo, mi tengo i pezzi sparsi e i ricordi, bevo caffè e mangio struffoli in una casa che non ho mai sentito tale e che per me e' la casa dei miei genitori perché e' qui che hanno deciso di stare - senza troppa consapevolezza - dopo aver lasciato ciò che per me e i mie fratelli era casa vera. ora mille case e mille luoghi cercano di contenermi fino a quando avrò una casa senza muri e con solo porte e finestre come questa di salvatore da dove tutti i miei pezzi sparsi potranno entrare ed uscire senza difficoltà.
Photo: virginia
26/12/10
21/12/10
Christ Mas
londra splende di bianco e i postini scivolano sul ghiaccio poi ridono perche e' cosi, la neve fa ridere e allora meno male che e' arrivata. londra si blocca con la neve, i bus smettono di passare e a volte la metro pure. cosi sabato con le mie buste della spesa sono rimasta per ore alla fermata del bus mentre gli inglesi impazziti ed eccitati tiravano la neve dalle macchine e noi alla fermata infreddoliti e bagnati non potevamo che sorridere. perche si, la neve fa ridere anche gli inglesi. con tutta questa neve e gli incontri per farsi gli auguri iniziati a novembre, sembra natale da un mese ma a me manca entrare in una chiesa che profuma di natale, mi manca vedere un presepe, mi manca ascoltare della nascita, quella vera, del natale insomma. e se proprio devo dirla tutta a me mancano gli zampognari, ma quelli ormai sono rimasti negli anni napoletani. venivano a fare la novena, dall'otto dicembre alla befana, quindi bisognava aver pronto il presepe. io e i miei fratelli eravamo eccitatissimi vedendo questi uomini vestiti come i pastori del presepe che avevamo, con strumenti enormi e strani dal quale usciva un suono fortissimo e potente. li sentivamo dalle altre case e ci preparavamo a riceverli anche noi. ecco il natale era il suono degli zampognari piu di ogni cosa. quella musica davanti alla grotta del presepe incantava ed emozionava.
stanotte si parte e io ho un raffreddore di quelli da stare sotto le coperte per giorni interi. lascio la quiete di casa londinese per un tuffo, speriamo indolore, nel casino di casa ascione ma anche nelle risate di tore e negli occhi di angela.
stanotte si parte e io ho un raffreddore di quelli da stare sotto le coperte per giorni interi. lascio la quiete di casa londinese per un tuffo, speriamo indolore, nel casino di casa ascione ma anche nelle risate di tore e negli occhi di angela.
14/12/10
***
e all'improvviso ti scordi com'e' che le cose dovevano andare. ma pure se te ne ricordassi di sicuro non stanno andando in quel modo. la tua mente non sta ferma e inizia subito a pensare e cercare una via d'uscita, ne hai trovate tante. a volte hai dovuto sbattere contro muri a volte sei caduta ma poi ne hai trovate. c'e', certo che c'e'. eppure a volte penso che non c'ho capito niente, niente di questa vita niente della mia in particolare, niente di come si fa e di come si dice e di come si e'. niente di niente. mi sono persa qualcosa? ho perso il giorno della spiegazione? come quando a scuola eri assente proprio il giorno in cui spiegavano Il Teorema e tu che già con la matematica e la geometria e tutte quelle cose nn c'andavi d'accordo sai che potranno rispiegartelo mille volte ma la prima volta era quella importante, persa quella e' andata, non ci capirai mai più niente. ho perso qualcosa. perdo. forse e' questo ciò che l universo sta cercando di dirmi da un po di tempo facendomi perdere pezzi di me. ho perso il mio anello preferito, tiffany comprato a nyc, ho perso calzini, cappello. ho perso sciarpe ho perso felpe. perdo pezzi e ogni volta respiro profondamente ma in realtà e' questo ciò che vivo una continua perdita e a volte in giorni come questi sembra che qualcuno abbia sistemato una scritta luminosa P E R D I T A ovunque, a ogni angolo di strada.
questa e' la foto che rappresenta ciò di cui avrei voluto parlare oggi - io e ale a coxwold - neve, stelle, letteratura, architettura, amicizia, risate, vino, cibo e natura. appena riesco a scrollarmi di dosso questo senso di fallimento forse ne parlerò.
03/12/10
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