Leonardo è un bambino timido, introverso, piuttosto silenzioso. Ha sempre un’aria triste e raramente sorride. Leonardo vive con la mamma e vede il suo papà il fine settimana. Va alle feste ma sta in disparte, non si maschera a carnevale, non partecipa alle recite di fine anno. Leonardo sta in 5° A ed è il compagno di banco di Salvatore. Salvatore è sempre allegro, credo di averlo visto piangere due volte in dodici anni e per qualche secondo, quando aveva mal d’orecchie. Non sta un secondo zitto, ha sempre qualcosa da dire, un perché da chiedere, una precisazione da fare, una polemica o una critica da porre. E se non fa tutto questo allora vuol dire che è alle prese con il suo stereo e la sua vecchia chitarra. Tore ama cantare (la canzone tormentone di questo periodo è Ma che freddo fa di Nada), è estroverso, furbo, coccolone. Ogni tanto mentre ti passa accanto si ferma, ti sorride, ti abbraccia, ti bacia e ti dice “ti amo”. Tore e Leonardo sono compagni di banco e qualcosa in più. Non si vedono quasi mai fuori dalla scuola. A volte durante la giornata Tore prende il suo finto cellulare e “chiama” Leonardo raccontandogli quello che sta facendo e la domenica se viene a messa con me non smette di guardarsi intorno e di cercarlo con lo sguardo, Leonardo di solito è seduto dall’altra parte, allora gli dico di andare a sedersi con lui e ogni tanto mi metto ad osservarli. Leonardo sta lì, con la sua aria triste, sembra assente. Tore lo osserva, gli porge il foglio, gli dice qualcosa, e allora Leonardo lo ascolta, magari sorride, tore gli porge il braccio sulla spalla e Leonardo non si muove. Leonardo parla poco, è silenzioso e non prende molte iniziative. Tore parla ma ha un linguaggio tutto suo, di solito si stufa di dire tutta la parola e dice solo le finali, anche lui non prende iniziative ma è attivo all'ennesima potenza. Leonardo e Tore comunicano, ma non so come. Quando stanno insieme non si staccano un attimo. La loro amicizia ha canali sconosciuti a chi li osserva da fuori. E io sono stupita da questa amicizia, commossa forse è la parola giusta. Si basa su una chimica completamente sconosciuta alle amicizie fra adulti. Rimango ad ammirarla accettando di essere estranea a tutto ciò.
Photo: virginia
26/06/09
18/06/09
caffè lontano
Davanti a questo caffè
Quasi sempre troppo caldo
Di poco zucchero
E di altrettanto amore
Io ti penso
Questo maggio è ancora freddo
I londinesi sono ombrelli in pena contro il loro vento
Io cosa non ti direi
E mi viene da pensare che
Se chiudi gli occhi anche tu
Nello stesso momento
Puoi prendermi la mano
Ma ecco vedi
Questo caffè, com'è lontano
Questo caffè com'è…
Ivano Fossati
Quasi sempre troppo caldo
Di poco zucchero
E di altrettanto amore
Io ti penso
Questo maggio è ancora freddo
I londinesi sono ombrelli in pena contro il loro vento
Io cosa non ti direi
E mi viene da pensare che
Se chiudi gli occhi anche tu
Nello stesso momento
Puoi prendermi la mano
Ma ecco vedi
Questo caffè, com'è lontano
Questo caffè com'è…
Ivano Fossati
13/06/09
d'estate muoio un po'
sono le sei e mezza ed è sabato. un sabato pomeriggio caldo. di là mia madre stira, sento il rumore del vapore. tore trascrive le parole dei suoi giornali, in silenzio, mia nonna è dietro di me sul letto, riposa, il caldo le toglie quelle poche energie che le sono rimaste. io sono davanti al computer. se fossi altrove forse sarei in spiaggia, o forse a prendere un aperitivo, categoricamente a torino, magari con elena, chissà. dove saranno tutti? marina è sicuramente in treno verso gaeta, stanca ma soddisfatta della sua nuova casa, ora pensa solo a buttarsi in acqua e a tutto il resto ci penserà lunedì. cinzia... sarà al mare se ha trovato una compagnia, o forse è in centro, c'è sempre qualcosa da comprare, e poi le mancherà sicuramente ancora qualcosa per l'imminente matrimonio di sua sorella. nunzio invece si doccia, fra un po' lavora, sta settimana ha studiato tanto o almeno ha cercato, mettendo da parte altri pensieri. vuole andare avanti con gli esami, vuole laurerasi, e andare finalmente, andare via, prendere in mano la sua vita. alisa è al mare sicuramente, lei, andrea e il piccolo leo saranno partiti forse verso la liguria, in camper, la loro isola felice, lontani dalla quotidianeità fatta di bollette, spese, lavori extra, nervosismi. elena prepara esami o magari ne ha appena fatto uno e allora si concede una passeggiata per il centro, con vestitini comprati nei vari mercati d'europa. enrico inevce starà esplorando rotterdam. ci sta da meno di un mese ma avrà già scovato posti interessanti, fuori dal comune, anche a rotterdam, sicuro. e poi luigi a milano davanti al pc, intento a manovrare le sue foto digitali, con in testa il suo futuro, e isa lì a torino, francesca nella sua casa di campagna a perugia, elisa fra le strade di parigi. e poi ancora chi spera che quest'estate lenisca dolori, chi si godrà l'estate e qualche viaggetto e speriamo che sia calda, chi invece lavorerà per tutto il tempo aspettando l'autunno che porterà cambiamenti, deve portare cambiamenti. ed io rubo un po' d'estate e ogni tanto guardo in là, osservo settembre e so che sta lì, e ci aspettiamo. qualcosa cambierà, stavolta cambia, nel bene o nel male, cambia.
12/06/09
quando fuori è mattina presto
ho capito che alle 5 del mattino puoi fare pace con il mondo, con quel mondo che dorme ancora. puoi fare pace con te stesso, non hai voglia di parlare, se sei in macchina non ti frega niente di accendere la radio. ti va solo di ascoltare il silenzio che ancora ti circonda. puoi non pensare a niente perchè è ancora presto. la città è spenta, tutto è fermo, gli uccelli approfittano del silenzio, gli odori sembrano avere un senso, i colori sono più forti. alle 5 del mattino sembra tutto più vero, e ti senti più vero anche tu. allora sei in pace, anche se quella pace dura poco, però l'hai trovata. io l'ho trovata alle 5 andando via da torre del greco e trovandomi di fronte una napoli maestosa, fresca e ancora luminosa, che lascia i suoi pezzi sul mare come tanti sassolini... nisida, ischia, procida. l'ho trovata alle 5 del mattino andando via da trestina verso assisi, attraversando una campagna dolce, silenziosa, umile.
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