Si avvicina lentamente e dentro di sè ha il terrore. Appoggia la mano a una mensola, si abbassa, piega le ginocchia, apre lo sportello, schiaccia un paio di pulsanti, richiude e aspetta. Due secondi e dovrebbe partire. Niente. Ok, proviamo a riaprire. Si sarà scordata sicuramente qualcosa. Invece no, e lo sa bene. È andata. La maledizione dell’elettrodomestico ha colpito ancora. Avvilita ma quasi rassegnata si alza, giusto un’occhiata a piatti e pentole da lavare poi comincia a camminare, piano. In casa ormai è buio ma lei non ci fa caso. Dall’altra parte della casa si intravede una luce. È il computer. Meglio rimettersi a scrivere. Prima che arrivi in camera la finestra del salone chiusa male si spalanca e davanti a lei si alzano ciuffi di polvere nascosti un po’ in ogni angolo. Ha un sussulto, si ferma. Senza neanche pensare va verso lo sgabuzzino. Con l’aspirapolvere due minuti ed è fatta. L’aspirapolvere, cazzo. Che stupida, è stata la prima ad essere colpita dalla maledizione. Suo marito le aveva detto, tranquilla, sarà un filo staccato e aveva perso tutta la domenica a smontarla e rimontarla. La domenica! L’unico giorno in cui tutto dovrebbe fermarsi per far spazio all’intimità. Invece no, quella domenica l’intimità si era creata con l’aspirapolvere. Il risultato? La domenica è passata, l’aspirapolvere è andata, lui incazzato, lei “ok manteniamo la calma”.
Guarda l’orologio, prima che arrivi suo marito ha ancora 55 minuti. Con trenta scrivo ancora qualche riga, se mi dice bene una pagina. Dieci per mettere sui fornelli qualcosa di commestibile, e dieci per smaltire qualche piatto, almeno quelli per la cena. E poi caschi il mondo cinque minuti per preparare e fumare una bella sigaretta. Rianimata dal piano organizzativo e gestionale appena fatto afferra la sedia, sposta un po’ di cose sparse sul pc e inizia a concentrarsi. Mani sulla tastiera. Cazzo. E sì, il computer diventa buio e silenzioso. Contemporaneamente risate e miagolii. Guarda in basso e trova loro. Il figlio e la gatta hanno pensato bene di intrattenersi con il filo del pc. D’altronde cosa si fa se la tv è stata uccisa da un corto circuito e nello stereo non funziona l’audio? Si distruggono pagine non salvate. Eh no, proprio non erano state salvate. O forse. Mah, non ricordo. Sì, sono andata in bagno un attimo e credevo di tornare subito e continuare, non c’ho pensato, poi invece mi sono fermata proprio per dare da mangiare a questa stronza di gatta! Ma poi sono tornata e ho salvato. Sì, si, certo ricordo... no, no. Stavo tornando ma ho sentito la lavastoviglie con quei suoni strani e... non è possibile.
Invece è possibile che succeda questo e tanto altro. Qualcosa in più, qualcosa in meno. Spero che queste mie righe servano ad esorcizzare possibili rivolte di mobili, pavimenti, muri, gabinetti, ed elettrodomestici (quelli ancora in vita)!!