L’etna con la sua ferita sanguinante, un mare freddo e un sole cocente hanno fatto da cornice a risate, parole, silenzi. Avevamo tutto, ovunque ci spostavamo: un terrazzo, quattro sedie, e un paolo affamato che dava il ritmo alle nostre conversazioni. In bocca ho ancora il sapore delle granite, la prima mandorla e pistacchio, presa in un bar di un’altra epoca a Taormina, e l’ultima gelsi neri e panna europa in un vivace caffè europa a Catania. Rimane la mia pelle scura in una torino che mi ha accolta con un po’ di fresco. E ora penso alle parole di annalisa che percependo i mille e uno pensieri dietro i miei silenzi, su quello splendido terrazzo con sotto una lenta Taormina e davanti una indaffarata Italia, ha proposto di lasciarmi lì e tornare a riprendermi a settembre. Anche se i miei occhi sono ancora su quel terrazzo, io sono tornata nel continente con pensieri un po' più leggeri. Prossimi passi il concerto di Patti Smith al traffic e i miei jazzisti ad Umbria Jazz.
2 commenti:
un premio carino per te sul mio blog!
...che invidia...non ho perso un solo umbria jazz negli ultimi 12 anni...tranne questo, e mi manca
Posta un commento