Provo a scrivere ciò che più mi manca di me ora che vivo nel regno di mia madre, dove non c'è spazio per altre identità se non la sua - ingombrante, urlante, buia, confusa.
Ho lasciato la mia vita in un deposito milanese. Vi ho lasciato la serenità, le luci soffuse, i colori. Ho lasciato lì la gioia di scegliere una bottiglia di vino e i gelati; vi ho lasciato i calzini caldi e la sciarpa messicana. L'emozione di iniziare un libro nuovo, sdraiata sul divano. Ho lasciato il silenzio e l'energia che ne scaturisce. Il cassetto con le tante scatole di tè, la tazza e il sottobicchiere inglesi. Ho lasciato anche Leonard Cohen, i mariachi e Gianmaria Testa. La voglia di leggere ed allontanarmi, quella di scrivere ed esplorare. Ho lasciato i desideri, non ricordo neanche quali e quanti. Ho lasciato la femminilità, la voglia di piacere e piacermi.
Mi muovo piano nel regno di mia madre per non rompere equilibri molto fragili che non saprei aggiustare. Non riconosco nulla, c'è rumore, c'è buio, c'è pazzia. C'è ciò che rimane di una madre, di una donna, dei pezzetti incolori sparsi sulle mensole. C'è delirio e rabbia, vendetta e ripicca, rancori e rimorsi.
Attendo, respiro piano. Non perdo di vista la porta.
Photo: virginia
27/12/17
17/02/17
berlino
Non e' una mossa intelligente andare a berlino due mesi dopo essersi lasciate con l'ex fidanzato tedesco. Non e' una mossa intelligente andarci a febbraio, quando "bene, e' meno freddo le temperature sono sopra lo zero, la neve si scioglie e..." inizia la pioggerellina del cazzo, proprio quella inglese triste che cade lentamente, leggera e ti avvolge. E berlino ha un'aria triste, quella della berlino triste dell'est, con la pioggerellina del cazzo, e l'ex che si e' preso un posticino nei tuoi pensieri, e poi eccola, una telefonata di mezz'ora dall'italia, una telefonata che parla di pazzia e di dolore, e ti fa sentire inutile e cogliona, mentre ti avvicini alla porta di brandeburgo e pensi che forse no, non e' stata una mossa cosi intelligente venire a berlino. Forse i caraibi sarebbe stata una mossa intelligente. Chissa. C'e' di fatto che arriva il momento di vedere quel tuo collega mezzo tedesco e mezzo messicano che ti porta in una enoteca italiana e c'e' gente, tanta, e voi siete in piedi al bancone a parlare di messico, guatemala, napoli con i suoi visitatori tedeschi, e berlino, e il bicchiere di vino tinto che e' sempre pieno, eppure tu il vino lo bevi, lo gusti, e ti piace pure, e tutto diventa meno triste, la pazzia si allontana, e pure il tuo ex fidanzato tedesco per un po', e pensi continuiamo a parlare di messico ti prego, e di cose belle, e ti giri e il bicchiere di vino che credevi di aver svuotato e' pieno, di nuovo, e scopri che dietro al bancone c'e un ragazzo italiano che te lo riempie. E berlino diventa un po' meno triste.
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