Photo: virginia

22/01/14

La Tristezza degli Angeli


“Di questo dovrebbero occuparsi tutti i certificati, tutti i rapporti e tutti messaggi del mondo:

Non sono riuscito a venire a lavoro oggi per tristezza.
Ho visto quegli occhi ieri e per questo non sono venuto a lavorare.
Non posso assolutamente venire al lavoro perché mio marito è cosi bello quando è nudo.
Non posso venire, oggi, perché la mia vita mi ha tradito.
Non mi presenterò alla riunione perché c’è una donna che prende il sole, qui fuori, e il sole le fa splendere la pelle.

Cose del genere non osiamo mai scriverle, non descriviamo le scariche elettriche che si creano tra due persone, invece parliamo di prezzi, descriviamo le apparenze, e non il flusso del sangue, non cerchiamo la verita’, versi poetici inattesi, baci rossi, dissimuliamo la nostra impotenza e la nostra rassegnazione in una sequenza di dati di fatto, l’esercito turco mobilizza le truppe, ieri il termometro segnava due gradi sotto zero, l’uomo vive piu a lungo del cavallo.”

Jón Kalman Stefánsson, La Tristezza degli Angeli, Iperborea, trad di Silvia Cosimini.

Quest'uomo qui, o meglio le sue parole sono il motivo per cui vado a dormire tardi la sera, sono il motivo per cui al lavoro spesso sono insofferente e vorrei chiudere il pc per potermi dedicare alla lettura.

La Tristezza degli Angeli e' il secondo libro di una trilogia. Il primo, altrettanto stupendo e poetico, e' Paradiso e Inferno.

Buona lettura.