Sto cercando di prepararmi ed esser piu serena possibile per affrontare il giorno del mio compleanno. Domani. Quest'anno.
Quando per 32 anni non e' mai mancata quella voce a farti gli auguri, quel bacio, quel sorriso, allora sai che bisogna rendere tutto il piu morbido possibile per affrontare l'assenza che gia quotidianamente e' insopportabile, fluida, ma insopportabile.
Dunque sto cercando, si sto cercando di far si che la gioia per la mia nascita e la tristezza per la perdita della persona che mi ha visto nascere prima dei dottori, prima di mio padre, prima di mia madre e che in questo giorno amava raccontarmi che e' stata lei a vedere la mia testolina frettolosa uscir fuori prima che tutti se ne accorgessero, si, insomma, che questi due sentimenti si mescolino con delicatezza. Ed io sono qui ad accoglierli in silenzio. Quest'anno sarà così.
Allora faccio un gioco. Chiudo gli occhi e vi dico cosa vedo.
Una persona che mi consoce bene mi viene a prendere in macchina dopo lavoro, ora.
Mi porta a casa a preparare la borsa. Rientriamo in macchina e ce ne andiamo al mare.
Scegliamo la costa ligure o forse quella amalfitana. Ceniamo su un terrazzo alto, dove il freddo non e' poi cosi freddo. Beviamo prosecco, tanto prosecco.
E domattina dopo una bella colazione, arance, caffelatte e cornetti, si riprende la macchina e si continua la costa. Ci fermiamo su una spiaggia deserta ma con il sole. Il mio sole di dicembre, quello che non riscalda ma che illumina. Senza orologi e senza tempo ce ne stiamo li, accogliendo le parole o i silenzi o le risate e i ricordi cosi come vengono senza censure.
E poi mangio pesce e avro' una torta. Di quelle impegnative, alla nocciola. Perche le torte dei compleanni devono essere impegnative, serie. Mio nonno mi avrebbe fatto la millefoglie alla nocciola. E ci avrebbe anche scritto buon compleanno. Perche la torta di compleanno deve essere bella non solo buona.
E poi un ballo lento e lungo.
Mi porta a casa a preparare la borsa. Rientriamo in macchina e ce ne andiamo al mare.
Scegliamo la costa ligure o forse quella amalfitana. Ceniamo su un terrazzo alto, dove il freddo non e' poi cosi freddo. Beviamo prosecco, tanto prosecco.
E domattina dopo una bella colazione, arance, caffelatte e cornetti, si riprende la macchina e si continua la costa. Ci fermiamo su una spiaggia deserta ma con il sole. Il mio sole di dicembre, quello che non riscalda ma che illumina. Senza orologi e senza tempo ce ne stiamo li, accogliendo le parole o i silenzi o le risate e i ricordi cosi come vengono senza censure.
E poi mangio pesce e avro' una torta. Di quelle impegnative, alla nocciola. Perche le torte dei compleanni devono essere impegnative, serie. Mio nonno mi avrebbe fatto la millefoglie alla nocciola. E ci avrebbe anche scritto buon compleanno. Perche la torta di compleanno deve essere bella non solo buona.
E poi un ballo lento e lungo.
E finisce cosi. Senza fine.