Photo: virginia

30/10/11

di domenica

tutti i buoni propositi di uscire svaniscono. la domenica e' quasi sempre così. dovrei fare, andare, vedere, ma poi mi rendo conto che a me la domenica piace starmene a casa, un sacco. pulisco, cucino, mi preparo il caffe. cazzeggio. leggo. lascio che le ore scorrino lente e leggere e silenziose, senza appesantirle dell'ansia di dover fare. almeno la domenica. per tanti anni la domenica pomeriggio e' stata riempita dalla telefonata a mia nonna. chi e' solo sa che la domenica e' il giorno in cui la solitudine si accentua. il silenzio intorno, le famiglie se ne escono, la città si ferma. io e mia nonna, che vivevamo sole in città diverse, di domenica ci sentivamo più sole del solito. lei più sola di me, o comunque in modo diverso. allora abbiamo iniziato senza accorgercene, come succede solo con le cose importanti, questa tradizione, della telefonata di domenica. se avessimo vissuto nella stessa città la domenica pomeriggio sarei andata a trovarla, come facevo da piccola. ci mettevamo in macchina e si andava dai nonni. come tutte le cose che fai da piccolo, le accetti senza farti domande, come uno stato di fatto. man mano che cresci inizi a essere insofferente a tutti i rituali che ti trovi a vivere senza averli scelti. da adulto quando quei rituali si sono spenti capisci. non c'e' molto da dire, ma capisci e ringrazi di averne avuti di rituali nella tua vita.
a torino chiamavo mia nonna da un telefono pubblico sotto casa. avevo trovato questa scheda telecom che ti faceva pagare solo lo scatto e poi potevi parlare all'infinito. sembrava l'avessero fatta per noi due. la cosa meravigliosa delle nostre chiacchierate era che ci dicevamo di tutto. mia nonna mi faceva partecipe di tutto. mia nonna non faceva selezioni, non sapeva farne, perché avrebbe dovuto? quindi succedeva che mi raccontava di ciò che stava accadendo a Domenica In e poi di ciò che la signora accanto aveva cucinato e poi del tempo e poi del fruttivendolo e poi di mia madre e poi di quando era giovane, e poi delle emozioni che le aveva dato il film napoletano appena visto e poi di tutto ciò che le veniva in mente. in quella telefonata mi vivevo mia nonna come se fossi stata li con lei. questa cosa a me m'ha sempre riempita e devo dire con orgoglio e nostalgia che succedeva solo con lei. e nello stesso modo in cui mi raccontava lei voleva anche sapere. quindi mi ritrovavo a raccontare di me come faceva lei, e, ancora, questo succedeva solo con lei.

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