Photo: virginia

16/11/08

cose strane senza storia

A un certo punto il silenzio si ruppe. Basta. Non si poteva più continuare così. Ora basta, qualcosa bisognava dire, un segno bisognava pur darlo. Ma chi avrebbe iniziato? O meglio cosa? Sarebbe stata la “collettività” o un “singolo” a manifestare segni di insofferenza, incredulità, rivolta, solidarietà? eppure c’era da aspettarselo, furono loro i primi. O meglio, fu lui. Fu proprio il pacco dei libri. Quello rosso, ordinato, pieno. Ce ne erano altri, di diverse dimensioni, e ragioni. Quello rosso era il pacco dei libri letti. E senza dubbio questo gli dava forza e sicurezza. I libri letti sono un po’ gli anziani della situazione. Chi meglio di loro può dire di conoscerla - lei. Sono stati fra le sue mani minuti, ore, giorni, al mattino in bilico in un autobus, di sera, dopo il lavoro, con il compito ingrato di prenderla e portarla via, alcuni – pochi eletti – rimanevano fra le mani persino di notte, lasciati poi cadere a terra dopo averla accompagnata nel mondo dei sogni o, nel migliore dei casi, lasciati così, sotto le lenzuola. Infilati in borse insieme a cose indispensabili o messi sul comodino semplicemente per compagnia, un po’ come si lascia la lampada accesa di notte. E sono stati toccati, spiegazzati, hanno subito penne o colori. Hanno avuto, e avranno per sempre, ospiti come biglietti, scontrini, foto, cartoline. Insomma tutto ciò bastava a dare loro la responsabilità, e perché no, l’orgoglio di quel primo, impegnativo ma necessario passo. Successe di domenica quando più si sentiva la sua mancanza. La mancanza delle sue mani, della voglia di spulciare, toccare, sistemare. E di domenica poi, quel corridoio dove erano stati “momentaneamente” sistemati diventava tutt’a un tratto grigio, triste, freddo. Si iniziò a sentire uno scricchiolio e tutti pensarono fosse ikea, la borsa blu piena di cose miste, quelle con un’identità non precisa e in un numero non sufficiente per ottenere un pacco proprio. Si pensava fosse la borsa blu perché ogni tanto accadeva. Le singole cose reclamavano spazio e a spintoni cercavano rispetto. Invece quel pomeriggio lo scricchiolio proveniva proprio da loro, dai libri letti. Eppure erano così disciplinati, se ne stavano sempre per conto loro, ordinati, riflessivi, insomma in un altro tempo e in un altro mondo. E già… nel loro. Qualcosa stava per accadere. E accadde.

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