Photo: virginia

29/07/08

be happy

Per chi si incazza per qualsiasi cosa.
Per il traffico, per la pioggia, per il sole, per la coda in autostrada, per la coda all’imbarco dei traghetti, per gli errori fatti al lavoro, perché c’è troppa gente in giro, perché non c’è nessuno in giro, perché c’è poco da fare o perché c’è troppo da fare.
Oggi il mio ultimo giorno di lavoro. Devo dire che fa un certo effetto
Saluto così questa fase che si chiude.
Un augurio che faccio a tutti, e sempre e soprattutto a me stessa!

Per gentile concessione di babù!

26/07/08

have a great summer

Dell’estate mi piacciono i tavolini fuori ai bar e la gente che legge il giornale. Le ore che scorrono lente e indifferenti. Mi piacciono le finestre aperte e la controra, al pomeriggio quando fa troppo caldo per fare tutto e l’unica cosa è dormire. I ghiaccioli, alla menta o al limone, il mojto e l’anguria che è un casino tagliarla e mangiarla. Mi piace la possibilità di stare a chiacchierare fino a notte tardi senza accorgerti che è tardi. I ragazzi che si fanno i gavettoni in una delle più belle piazze di Torino. Mi piacciono le lucciole che ho visto in vita mia solo al lago trasimeno. Mi piace il poter camminare scalza da una stanza all’altra. Mi piacciono le città che si svuotano, passare davanti alle scuole deserte e trovare posto sugli autobus. Dell’estate mi piace tore che fa le borse eccitato per andare al mare e ti dice “tu stai qua a casa” e se gli dici vengo al mare con te e mamma la lasciamo a casa ti dice “non scherzare”. Mi piace l’idea di poter andare ovunque, “se avessi i soldi”, mi piace un po’ meno non avere soldi per andare ovunque.

25/07/08

trezeguet

Serata viale (Silvio Viale, nda) ieri sera, dopo la mezzanotte. Che ogni tanto ci sta. E forse ci sta proprio in questo periodo. Mi ha fatto solo scegliere, Cacao o Rotonda. E Cacao sia. Vabbè c’era qualche quindicenne, e poi Maracaibo e quella roba là. Ma io male non sono stata. A un certo punto Silvio mi ha indicato uno e mi ha detto, tacchina quello là, che guadagna 2 milioni di euro all’anno. E mi sono chiesta, e che farà questo per guadagnare tutti sti soldi? Semplicemente il calciatore della Juve. Vaaaaabene. Insomma, io spero di trovare un silvio viale in qualsiasi posto del mondo in cui mi troverò. Un silvio viale che quando sono tornata da NY, ed ero evidentemente ancora spaesata, credo il 24 o il 25 agosto, era l’unica persona che poteva venirmi in aiuto. Lo chiamo e gli faccio “ehmm, ciao silvio, allora com’è andata la riunione stamattina? e quindi raccontami del progetto. Sì… interessante… ok. Certo…” lui mi fa “Asciò, vuoi uscire stasera?”. Mitico. E quando dopo una delle feste durante la fiera del libro mi ha portata a casa e io in macchina credo di non aver chiuso bocca per un solo secondo? Probabilmente ho continuato anche quando è sceso a prendere le sigarette! Che cuore.

22/07/08

come on, come on

Mai e poi mai avrei pensato di poter guardare Micheal Stipe negli occhi. Ma proprio mai. Io manco c’ho provato a chiedere il pass vip per vederlo passare nel backstage. Tutto blindatissimo. Mi sono vista il mio concerto, odiando le mille macchinette fotografiche davanti a me. L’ho ammirato dal prato nel suo vestito bianco, nei suoi movimenti, nei sui approcci verso il pubblico. Ho ballato e urlato molte di quelle canzoni. Ho atteso Leaving NY che non ha fatto. E manco Everybody Hurts. Finito il concerto ho attraversato un’arena, nelle vesti di un campo di battaglia, per affogare il mio entusiasmo in piadina patatine e birra. Ormai il backstage era aperto, quindi ormai i REM erano andati. Allora mi siedo su una sedia qualunque respirando ancora l’atmosfera piacevole da backstage di un bel concerto. All’ultima patatina alzo gli occhi e un Micheal Stipe con montatura fighissima di occhiali, nera, davanti a una fila di ragazzi dello staff UJ. Ecco, con una bella carica adolescenziale mi sono messa in fila, mi ha firmato il pass e ha risposto “thank you” al mio “congratulations” mentre gli stringo la mano. Tutto così semplice che mi sembrava troppo impossibile. Vago per il backstage con il pass tra le mani e troppo carica per stare ferma vedo Mike Mills che chiacchierava a meno di un metro da me. Ok, gli do la mano, gli dico il mio nome, faccio firmare il pass, chiacchieriamo, scherziamo. Finisce che accompagno lui e pochi altri al ristorante. Passeggiamo per via Bonazzi e parliamo di Perugia. Io e Mike Mills.

08/07/08

Vabeeeeneeeee

L’etna con la sua ferita sanguinante, un mare freddo e un sole cocente hanno fatto da cornice a risate, parole, silenzi. Avevamo tutto, ovunque ci spostavamo: un terrazzo, quattro sedie, e un paolo affamato che dava il ritmo alle nostre conversazioni. In bocca ho ancora il sapore delle granite, la prima mandorla e pistacchio, presa in un bar di un’altra epoca a Taormina, e l’ultima gelsi neri e panna europa in un vivace caffè europa a Catania. Rimane la mia pelle scura in una torino che mi ha accolta con un po’ di fresco. E ora penso alle parole di annalisa che percependo i mille e uno pensieri dietro i miei silenzi, su quello splendido terrazzo con sotto una lenta Taormina e davanti una indaffarata Italia, ha proposto di lasciarmi lì e tornare a riprendermi a settembre. Anche se i miei occhi sono ancora su quel terrazzo, io sono tornata nel continente con pensieri un po' più leggeri. Prossimi passi il concerto di Patti Smith al traffic e i miei jazzisti ad Umbria Jazz.

03/07/08

annunciazione annunciazione

ma tu ti kiedi mai chissà dove sarai, cosa farai, con chi...
si spesso..................... io vorrei diventare un grande artista tresh, che dipinge in uno stabilimento enorme,alto con tutti vetri intorno che entra luce naturale, con un telaio fisso alto 5 metri e largo 15, una donna che pensa a tutto il resto, perche senza una donna sei spacciato, e poi .....................................
ah
una donna che sappia fare i dolci che nn rompe e sappia anche educare i bambini, sono molto semplice come vedi
e si
una vita normale niente di più e niente di meno
semplicissimo... sei proprio un uomo!!!!!
ti dico io cosa vorrei allora
vai
vorrei un loft ad un piano non altissimo di brooklyn, sotto il manhattan bridge (perke almeno poi vedi il brooklyn bridge dalla finestra). il loft deve essere enorme, e ci devo spargere le mie foto ovunque a caso, senza criterio. vorrei avere abbastanza soldi per viaggiare senza chiedere a nessuno di aiutarmi, ma non troppi soldi... cioè ogni tanto qlke rinuncia la voglio fare se no sarebbe
troppo semplice
voglio cmnqe fare un altro lavoro ma di tanto in tanto
voglio 5 figli
e un solo uomo
ma solo mio
tutto mio
che mi amiiiiiiiiiiiiiiiii tantooooooooooooo
ma che non mi accontenti in tutto
e voglio far nascere i miei figli a Napoli
e basta credo
niente proprio, brava ti ci vorrebbe babbo natale e la befana insieme
ma dai, i sogni devono essere cosi
poi a parte l'uomo ke mi ami tanto... il resto
non dovrebbe essere difficile

Con Gigio finiva sempre così. Ci mettevamo a sognare, a fantasticare e ci entusiasmavamo come dei bambini che credono davvero nelle favole che ascoltano. I sogni ti danno forza, anche se rimangono sogni. Io non so se ho fatto un passo verso i miei sogni ma sicuramente, con una buona dose di incoscienza ma tanta chiarezza, ho fatto un passo verso me stessa. Mi sono ripresa un po’ della vita che stavo perdendo. Insomma rifaccio le valigie verso un dove che ancora non conosco, che ancora non c'è, ma che già mi piace. Ieri la mia ultima fiera. Ora la confusione è tanta, la voglia immediata è quella di staccare l’interruttore, rimanere al buio e in silenzio. Ma dovrò un po' arrangiarmi, non trovo interruttori qui.