Photo: virginia

31/10/07

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Prendi il telefono, lo guardi, lo posi, lo riprendi. Lo posi di nuovo. Apri la posta. Poi richiudi tutto. Fissi un po’ lo schermo. La comunicazione virtuale è assente. Tanto più quella reale. Allora metti un cd. Ma poi ne metti un altro. E poi cambi ancora. Qua e là mandi segnali alle anime che distrattamente ti sfiorano. Non va. Tanto ciò che vuoi non c’è. E comunque non è in una canzone, non è in una mail, non è in un telefono. E non lo sai neppure tu cosa cerchi. Allora ci rinunci e affondi nel silenzio, come quando con l’acqua caldissima affondi nella vasca e tutto sembra lontano e tu al riparo. Ti tieni sta tristezza. E te la tieni fino a quando vuole lei. Ti tieni sta voglia di qualcosa. Finisci il tè. Chiudi il pc. Spegni la luce. Le mani in tasca. Tram. Notte.

26/10/07

buona vita

L’articolo di stamattina di Pietro Citati su repubblica è la piacevole dimostrazione di come uno scrittore abbia il potere di trasformare bruttezze e banalità quotidiane in un racconto gradevole che lascia lo stesso sapore di un buon caffè. Dovete leggerlo tutto. Ma non resisto, di un pezzettino me ne devo appropriare. Inoltre pioggia insistente e coerente quella di questi giorni. Accompagnata da un grigio che pesa, sul corpo, sulle palpebre. Al mattino poca voglia di cominciare, alla sera poca voglia di fare. Ormai sono convinta che il mio corpo si ricarica con la luce e credo proprio che fra un po’ andrò in riserva e un giorno mi spegnerò.

Potrei dire banalmente che l’articolo è su un ritardo dell’eurostar. Ma è molto di più. E come per tutti i romanzi che vale la pena leggere, non vi svelo il finale, che merita, merita:

“Un piccolo ritardo introduce una piacevole nota di disordine nell’ordine eccessivo dell’esistenza. Purtroppo qualche minuto dopo la partenza, la voce del capotreno informò i passeggeri che il ritardo era dovuto a guasti del locomotore. Un brivido attraversò gli almeno novecento passeggeri, tranne un gruppo di giapponesi che occupavano dormicchiando un intero vagone. Se il locomotore era guasto già alla stazione di Milano, nessun dio l’avrebbe condotto attraverso la pianura padana, Bologna, l’Appennino emiliano, Firenze, la Toscana e il Lazio fino a Roma. […] Il treno riprese il suo lento cammino nel silenzio generale. È strano come gli italiani, questo popolo di chiassosi mestatori, che hanno prodotto Masaniello, Mussolini, Umberto Bossi e Beppe Grillo, siano così miti. Mentre un tedesco e un francese sarebbero stati dilaniati dal furore, i nostri passeggeri erano tranquilli, affabili, non protestavano, non alzavano la voce: avevano imparato che l’unica arte certa della vita è la sopportazione: infinita, infinita sopportazione. Non importa che Dio, la realtà, gli uomini politici, i magistrati, i banchieri, gli industriali ci infliggono ogni istante inconcepibili vessazioni. Bisogna tacere perché non c’è niente da fare. Intanto Piacenza, Reggio Emilia, Parma, Modena scorrevano lentamente davanti al finestrino, come città spettrali e forse inesistenti.”

24/10/07

le nuove

non sono così brava nella promozione, soprattutto se si tratta me. però credo che la mostra alla quale parteciperò sarà proprio carina, per come è stato pensato l'allestimento ma soprattutto per il luogo dove si terrà. e allora più che parlarvene vi faccio vedere questo VIDEO. se volete altre info QUI c'è il sito.

16/10/07

Lavorare tutti ma pochissimo, lentissimo, senza fare alcuno sforzo

A francoforte ho avuto la certezza che il mondo dell’editoria è affollato da finti intellettualoidi dal flirt facile che si abbracciano e si baciano spettegolandosi dietro, bevono drink costosi in locali cool sentendosi anch’essi cool con cellulari sempre a portata di mano e con lo sguardo da un’altra parte mentre ti degnano di una parola. Ovviamente non tutti sono così. Qualcuno di normale c’è. E con questi qualcuno mi sono divertita e sono stata bene. Serata piacevole di musica elettronica nell’ex deposito dei bus dove ogni sera si teneva la festa catalana. Serata grottesca alla festa russa che somigliava a un matrimonio siculo americano con tavoloni e buffet e noi a rubacchiare vino dai tavoli. Tutto il resto è libri. Ma non libri come li intendiamo noi, lettori. Libri da accaparrarsi, libri da far tradurre. Tutto il resto insomma è business. Ma business positivo riassunto dalla domanda di un tedesco che mi ha chiesto: sto cercando in tedesco il libro di saviano “camorra”. Gomorra, correggo e poi lo mando nell'universo mondadori perché non ricordavo chi in Germania avesse acquistato i diritti. Ma l'acquisto c'è stato ed è positivo. Tornata con Rigoni Stern, Oggero, De Silva, qualcosa in spagnolo di Zola e un invito nella bella Barcellona, che accetterò presto, molto presto.

05/10/07

un altro giro di giostra

Il giorno che ho deciso di specializzarmi nell’organizzazione eventi non sapevo bene cosa stessi facendo. Organizzazione eventi culturali. Organizzazione. Eventi. Cultura. Parole di un certo fascino. Ma fiera, proprio non era nella mia testa. Fiere. Io volevo occuparmi di cultura. E invece no, fiere. Eppure vedere il tuo lavoro di mesi, le tue energie, i tuoi scazzi, le risate, le nottate, i pianti isterici, i problemi, i chi-me-l’ha-fatto-fare, vedere tutto ciò materializzarsi pezzo dopo pezzo è una gran cosa. Se mi passate il termine direi proprio che è un’emozione. Credo siano quelle emozioni che poi in qualche modo ammortizzano tutto il resto. E poi mi piace quando i due popoli della fiera si incontrano. Questa fiera qua devo dire che è proprio bella. Complessa e bella. Sai che dietro ogni angolo c’è lo sforzo di qualcuno, dietro ogni metro quadro c’è un nome. Dietro ogni particolare una mente. Insomma quando un giorno lascerò questo mondo un po’ mi mancherà. Mi mancherà la sera prima, quando è tutto un disastro e sembra che ci vorranno altri dieci giorni e dici non ce la faranno mai e poi arrivi al mattino e tutto è pronto. Mi mancherà l’ultima sera quando è tutto finito e i mesi di lavoro vengono smontati e tu hai una stanchezza che dormiresti un mese intero. Questa fiera qui è Alpi365. Tutta colorata. E questo non è un messaggio promozionale.